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29 agosto 2022
di Ivana Pisciotta

Estate mon amour, cosa resterà

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C’è un clima da voglia di leggerezza, così come canticchia Fedez con Tannai e Mara Sattei ne “la dolce vita”, tra le hit dell’estate. Basta ricordare l’atmosfera mesta di due anni fa, o leggere le cifre da record del turismo, per comprendere l’esuberanza di questa stagione. Lo suggerisce anche la vista delle vetrine di qualsiasi centro di villeggiatura, dove campeggiano capi di colori fluorescenti che spopolano tra le più giovani (e non).

La parola d’ordine di questa estate che sta volgendo al termine è divertirsi a tutti i livelli, a tutte le età, in spiaggia o in montagna, oppure alla scoperta di posti nuovi. L’importante è buttarsi alle spalle due anni di pandemia, e tentare di accantonare il pensiero (anche se solo per poco tempo) degli orrori e delle conseguenze economiche del conflitto ucraino.

L'obiettivo è guardare alla vita con ottimismo, muoversi, non perdersi un concerto, buttarsi sulla spiaggia, sorseggiare un cocktail, con lo spirito del ‘più siamo, meglio stiamo'

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per le nuove imminenti varianti, l’ultima in ordine di tempo è Centaurus (il nome è tutto un programma), e per i prezzi energetici alle stelle che fanno presagire come il riscaldamento nei prossimi mesi sarà un vero e proprio lusso.

Ma il sentimento prevalente è un altro: guardare alla vita con ottimismo, muoversi, non perdersi un concerto, buttarsi sulla spiaggia, sorseggiare un cocktail, con lo spirito del ‘più siamo, meglio stiamo’. Le mascherine sono un ricordo, portate al polso ma non indossate dai tanti passeggeri che camminano frettolosi nelle stazioni, negli aeroporti, e nei porti, all’arrembaggio del prossimo mezzo che li porterà chissà dove. Solo alcuni indossano i cosiddetti dispositivi di protezione, così come li ricordano timidamente i cartelli degli avvisi che ancora campeggiano nei luoghi di transito: sono i pochi viaggiatori prudenti la cui voglia o necessità di spostarsi supera il timore del contagio. 

E nonostante nella ressa degli imbarchi si respiri un clima di sostanziale tolleranza, i diverbi tra gli sconosciuti sono scenette nelle quali alcuni rigorosamente mascherati rimproverano chi ha invece abbandonato quest’abitudine. Io stessa sono stata apostrofata in modo aspro, per dirla con un eufemismo, dalla mia vicina di posto, in aereo, perché non indossavo la mascherina. Ma la malcapitata è stata schernita da tutti gli astanti, prima ancora che io potessi ribattere. Il concetto che la fa da padrone, per quanto riguarda il Covid, è insomma questo: siamo tutti responsabili, se non abbiamo sintomi tana libera tutti.

Si fanno i cori in spiaggia, e da apripista è stato ad inizio stagione Jovanotti con il suo Jova Beach tour: migliaia e migliaia di persone sul bagnasciuga hanno ballato allegri e spensierati sulle note del suo “I love you baby”, altro tormentone insieme a, ca vans sa dire, “No stress” di Marco Mengoni.

La musica di queste hit si ispira alla disco anni ’60, quelle da cantare in macchina a squarciagola andando al mare, magari per sfoggiare corpi mozzafiato (“ma come - è il solito sketch degli animatori dei villaggi - non vi siete ancora rimessi in forma dopo le abboffate da lockdown?”) o per esibire l’ultimo tatuaggio.

A proposito: quest’estate, vanno considerati assolutamente ‘out’ i disegni piccoli, mentre ipnotizzano gli sguardi di chi li incontra, avambracci completamente disegnati o schiene variopinte. Banditi invece i piercing: spesso, gli aficionados vengono guardati con sospetto. Superati pure i costumi di colore nero o blu: in spiaggia, è tutto un profluvio di tinte accese, così come dicevamo in partenza, tra cui quello più gettonato è il verde mela che come spiega una influencer, ha dalla sua il pregio di far risaltare l’abbronzatura.

Si torna a viaggiare, e si sognano paesi lontani ed esotici. L’importante è divertirsi, ma la nostalgia del passato è tanta

E sempre a proposito di spiaggia, sotto l’ombrellone si prediligono romanzi gialli come l’ultimo di Joel Dicker, “Il caso Alaska Sanders”, che già nelle passate stagioni aveva appassionato con “La verità sul caso Quebert” oppure storie tormentate tornate in ‘auge’ come “Follia” di Patrick Mc Grath o saghe avvincenti, ad esempio “Una vita come tante” di hanya Yanagihara o anche classici intramontabili come “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera.

Si torna a viaggiare, e si sognano paesi lontani ed esotici come suggeriscono le vendite dei romanzi giapponesi come la trilogia di “Finché il caffè è caldo” di Kawaguchi. L’importante è divertirsi, ma la nostalgia del passato - non soltanto quello di prima della pandemia ma ancora più lontano - è tanta. E allora avanti tutta al bar con i cocktail anni ’80, dal Cosmopolitan al Cuba libre, senza dimenticare gli evergreen come la caipirinha e l’onnipresente Moquito, che ricordano luoghi cult del divertimento sulla spiaggia come il Brasile e Cuba. Ma il prosecco e lo spritz restano due classici intramontabili: anche all’estero, sono ormai sinonimo di aperitivo all’italiana.

Però l’estate non è solo mare: è anche, e soprattutto, voglia di conoscenza. E i più giovani hanno riscoperto le abitudini delle vecchie generazioni: più contenuta la voglia di campeggio mentre invece il mai dimenticato Interrail ha registrato quest’anno un exploit, dovuto anche al fatto che le compagnie aeree hanno spaventato per i  mille disservizi registrati ad inizio giugno e il petrolio è alle stelle.

E se le gite in macchina sono diventate proibitive per i costi, i ragazzi soddisfano la loro voglia di scoperta viaggiando in treno, ‘armati’ di sacco a pelo oppure prenotando gli ostelli della gioventù (quest’anno tornati a ed essere stra-pieni).

Le mete europee sono state così più alla portata di mano. “L’estate sta finendo”, recitava una canzone di qualche decennio fa, e lo cantano ora anche loro. Ma non è un coro di tristezza, si era detto che quest’anno era l’estate della leggerezza.

L’autunno è alle porte, e anche con il Parlamento che si rinnova, non si prospetta facile o scontato. A proposito di elezioni: la campagna elettorale è stata sicuramente dibattuta tra i vacanzieri ma nemmeno tanto come ci si immaginava un mese fa. Segno questo che, almeno per qualche giorno o settimana, il pensiero è stato rivolto altrove, in particolare, spiegano le istruttrici di mindfulness, la pratica di meditazione più gettonata dell’anno, al “momento presente”. Come dire: godiamocela tutta insomma, finché si può.

 

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