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27 settembre 2023
di Ada Capitani

La filosofia non è una moda

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È un imprenditore italiano, ma anche un filosofo. Così lo chiamano in molti per la sua attenzione resa pratica da concreti gesti al capitale umano che lavora per lui e per il territorio, l’Umbria di Solomeo vicino Perugia, da dove la sua impresa è partita. Brunello Cucinelli il Re del cashmere compie 70 anni e festeggia nella sua terra, dove ha fermamente voluto che la sua azienda restasse e crescesse con tanti progetti che puntano proprio a rafforzare la qualità della vita anche interiore delle persone, con il miraggio di un sapere democratico da diffondere per ispirare la bellezza che poi è alla base anche delle sue collezioni.

A riconoscere questo valore parlano anche i tanti riconoscimenti ricevuti negli anni. Nel 2010 arriva la Laurea Magistrale honoris causa in “Filosofia ed Etica delle relazioni umane”, da parte dell’ateneo di Perugia e quindi viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana. Nel 2017 l’autorevole Kiel Institute gli conferisce il “Global Economy Prize for the World Economy” per aver saputo "[…] impersonare perfettamente la figura del Mercante Onorevole".

Nel 2018 è l’Università degli Studi di Messina, ritenendo Brunello Cucinelli "pensatore concreto, promotore culturale e vero mecenate dei nostri tempi", a conferire il Dottorato di ricerca in Filosofia honoris causa. Nello stesso anno viene premiato come Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.

Fino al 2023 quando è il Department Store del lusso Neiman Marcus a insignirlo del premio “Neiman Marcus Award for Distinguished Service in the Field of Fashion”, un riconoscimento internazionale che rende merito alle figure che nel mondo hanno maggiormente influenzato la Moda. Quello che ha reso sicuramente speciale la storia di Brunello che proprio a settembre soffia sulle 70 candeline è la capacità di dare concretezza al suo spirito progettuale, sempre animato dal desiderio di sapere e di condividere con il maggior numero di persone nuove scoperte.

Anche se viaggia tantissimo torna sempre nella sua Solomeo dove ha fatto costruire con tanta passione opere come il Bosco della Spiritualità, ha portato avanti il restauro del Borgo con il Castello e la Chiesa, ha fatto costruire un Teatro e realizzare il Monumento alla Dignità dell’uomo. Ha così trasformato questo borgo in un percorso umanistico “che dalla spiritualità, in alto, passa alla storia, all’arte e alla cultura, al lavoro dell’uomo, artigiano o contadino, e alla celebrazione di quell’entità che di tutto questo è artefice secondo le leggi del Creato: la persona umana”.

Tra gli ultimi progetti ideati nel segno di questo solco è nata poi l’idea di una ‘biblioteca Universale”. “L’idea del tempo ci ha portato indietro, ad Adriano Imperatore, e ancora più lontano, ad Alessandro Magno, uomini che seppero coniugare i sogni con le azioni a beneficio del mondo - racconta Cucinelli spiegando come è nata l’idea del progetto - ricordavamo che entrambi amavano i libri; Adriano pensava che chi fonda una biblioteca è come chi costruisce un granaio per lo spirito, e Alessandro aveva come uno dei più importanti generali Tolomeo, che nella nuova città di fondazione, Alessandria, volle edificare la più famosa biblioteca del mondo.

E allora ci siamo detti: perché, pur nella nostra piccolezza, non seguire il sogno di quei grandi, perché non realizzare qui a Solomeo, quasi come una cosa necessaria e desiderata, una grande biblioteca, che grazie all’universalità del pensiero degli autori dei libri che la arricchiranno possa essa stessa immaginata come “universale”?

Nella “Biblioteca Universale di Solomeo”, che dovrebbe prendere vita entro il 2024 nella ex villa settecentesca Guidarello, dovrebbero trovare spazio tra i 400 e i 500 mila libri sui diversi temi dello scibile umano. Ci sarà la filosofia, certamente, ma anche l’architettura, la letteratura, la poesia e l’artigianato.

Ci siamo detti: perché, pur nella nostra piccolezza, non seguire il sogno di quei grandi, perché non realizzare qui a Solomeo, quasi come una cosa necessaria e desiderata, una grande biblioteca, che grazie all’universalità del pensiero degli autori dei libri che la arricchiranno possa essa stessa immaginata come “universale”?

“Vorrei iniziare a custodire, anno dopo anno, la sapienza antica di tante parti del mondo; dove chiunque, se lo desidera, può entrare per studio, per leggere un libro, ma anche per passeggiare nel parco, che in pratica diventa il parco pubblico di Solomeo, e che con il mio amico architetto pensiamo un po’ alla maniera della Villa Adriana di Tivoli, magari con qualche ricordo e qualche angolo che mi facciano pensare ai luoghi belli che mi hanno affascinato durante i miei viaggi in Grecia; e ancora mi piacerebbe anche piantarvi un orto, in omaggio a Cicerone, il quale diceva che "Se avrai una biblioteca e vicino un orto non ti mancherà nulla nella vita".

Immagino la stessa Solomeo, il Borgo del Cashmere e dell’Armonia, come una sequenza ininterrotta e amabile di parchi, di edifici nobili, di strade piene di fiori, che dopo tutto, come immaginavo da tanti anni, è un giardino diffuso. Un po’ secondo quello che Strabone diceva della Biblioteca di Alessandria, composta di vari ambienti per il periodico simposio dei dotti, oltre che per altri tipi di riunioni importanti, come per esempio le assemblee-dibattito o i discorsi celebrativi, o anche per momenti conviviali. Questa è l’immagine che ho del nuovo progetto che a me sembra visionario”.

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