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9 luglio 2022
di Laura Antonini

Valentino, tutte le strade portano a Roma



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La cornice della scalinata di Trinità dei Monti tra le scenografie architettoniche più spettacolari di Roma e Piazza Mignanelli, casa per la maison Valentino fondata nel 1959 da Valentino Garavani e oggi disegnata Pierpaolo Piccioli direttore creativo dal 2008, unite in un percorso di 600 metri. E’ questa l’incredibile passerella che ha accolto al tramonto della sera dell’8 luglio le oltre cento modelle tra cui nomi celebri come Mariacarla Boscono e Violetta ma anche ragazze normali e alcuni ragazzi fluid gender, tutti vestiti con le creazioni sartoriali della collezione Haute couture autunno inverno 2022 / 2023 di Valentino a Roma.

Un evento atteso da giorni che ha ribadito davanti ad un pubblico di 700 ospiti internazionali la storia di un marchio che con il suo Atelier produce ancora abiti da sogno e il legame con Roma che è stata scelta quest'anno per presentare la collezione Haute couture al posto di Parigi. Ad assistere al defilé un vero e proprio parterre de roi delle grandi occasioni con personalità, stampa e artisti.

In prima fila c’era Anne Hathaway, vestita in rosa Valentino, accanto a Giancarlo Giammetti vestito di bianco. Ancora Naomi Campbell, la Venere nera con un completo pantalone bianco e mantello nero ricco di rouches e la direttrice di Vogue Usa, Anna Wintour, Laura Pausini in giacca e pantalone rosso Valentino ed Elodie in rosa come Ariana DeBose, l’attrice e ballerina, già vincitrice dell’Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 2022 per il film West Side Story, tra le italiane Kasia Smutniak, Valentina Cervi e Alessandra Mastronardi tutte in nero mentre Drusilla Foer ha indossato uno spettacolare abito lungo verde smeraldo.

Ad aprire la sfilata un abito blouson di rose di taffetà rosso Valentino all’ultimo abito di tulle nero con stampa glitter ricamato con paillettes argento, il comunicato stampa elenca i nomi di chi ha creato minuziosamente ciascun abito. Ad aprire la sfilata un abito blouson rosso Valentino, una costruzione sartoriale fatta di grandi rose rosse di taffetà che strizzava l’occhio al celebre abito Fiesta ideato da Valentino Garavani per la sua prima collezione Valentino.

Tutto inizia di nuovo dove ogni cosa inizia sempre: a Roma, in Atelier, il luogo in cui creazioni e invenzioni prendono vita attraverso le mani e le storie di chi gli abiti li fa, di chi imprime il carattere attraverso il lavoro

Un simbolo che ha ben espresso il titolo della collezione “The Beginning” scelto da Piccioli per sottolineare il nuovo inizio. “Tutto inizia di nuovo dove ogni cosa inizia sempre: a Roma, in Atelier, il luogo in cui creazioni e invenzioni prendono vita attraverso le mani e le storie di chi gli abiti li fa, di chi imprime il carattere attraverso il lavoro. Nel modo, nulla è cambiato. Non è cambiato nemmeno l’indirizzo. Però tutto è cambiato – si legge nella nota diffusa dalla Maison - Un dialogo con la storia personale, un ideale confronto con il fondatore attraverso un florilegio di momenti, temi, colori, materie, segni, linee, seguendo solo la mappa del gusto e del sentimento. Il dialogo è uno specchiarsi e ritrovarsi, per trovare altri angoli.

 Dopo tutto, nulla si ripete mai allo stesso modo. Ogni inizio è sempre tempestivo. E ogni inizio riporta in Atelier, perché é lì che la visione diventa tangibile. La conversazione si materializza in ultimo nella sfilata, momento topico e realizzazione finale dell’idea. La moda non è mai statica. Il movimento è la sua vera dimensione, dipanata nello spazio e nel tempo. Il movimento lungo una scalinata carica di storia rimanda ad altri movimenti e momenti di moda, lungo le stesse scale, che diventano adesso estensione dell’Atelier. La fotografia finale coincide con la fotografia iniziale, ma non del tutto.

Nelle differenze sta l’abbrivio di altri inizi, di ulteriori viaggi senza mappe se non quelle del sentimento”. Ed ecco scendere dalla scalinata modelli nei colori simbolo Valentino dopo il Rosso il Rosa ma anche Lime che le mani esperte delle sarte della Maison hanno nobilitato con forme e tagli di abiti di alta moda. Le stesse sarte che il direttore creativo al termine dello spettacolo ha voluto con lui per gli applausi del pubblico. E dopo la sfilata per 500 invitati la festa è continuata con una cena organizzata alle Terme di Caracalla.

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