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8 febbraio 2024
di Guendalina Dainelli

Nostalgie di Puccini

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Nel centenario della sua scomparsa, Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, è forse tra le prime località internazionali a celebrare la sua grandezza. Giacomo Puccini è morto 29 novembre 1924 a Bruxelles, quando il paese del Golfo era lontano dall’essere presente sulle carte geografiche. Eppure proprio qui si è svolto un primo importante concerto di gala in suo onore. Sul palco dell’ Emirates Palace Auditorium si è esibita l'Orchestra del Festival Pucciniano diretta da M. Jacopo Sipari di Pescasseroli, con la partecipazione del soprano Valeria Sepe e del tenore Francesco Meli, in un evento presentato da Abu Dhabi Festival, Ambasciata d’Italia e Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi.

 

“Puccini mi ha portato in giro per il mondo. E’ un gigante del nostro paese amatissimo ovunque, non solo per le arie celeberrime ma anche per le sue storie, i suoi personaggi, in particolare femminili” - ha detto Valeria Sepe, napoletana, soprano tra i più talentuosi della sua generazione. “Abu Dhabi ha già proposto in passato le musiche di Puccini, Amato e apprezzato anche qui. Durante il 2024 ascolteremo molta musica di Puccini in tutto il mondo.

 

Lo spettacolo ha messo in scena un ricco repertorio, i brani più noti e amati, da Madama Butterfly e Turandot

 

"Lo spettacolo ha messo in scena un ricco repertorio, i brani più noti e amati, da Madama Butterfly e Turandot, Donna non vidi mai, da Manon Lescaut; Si, mi chiamano Mimi e Che gelida manina da La Bohème; Intermezzo, da Suor Angelica; E lucevan le stelle, Mario, Mario, son qui (duet), Vissi d'arte, da Tosca; Signore ascolta e Nessun dorma, da Turandot. “Le donne di Puccini sono vere, autentiche, non eroine come quelle di Verdi ma donne ordinarie nel senso di sincere. Ognuna di loro incarna sentimenti umani, Manon Lescaut, il peccato, Mimì, la fragilità, Tosca, la gelosia, Butterfly, la rinuncia e Turandot, il mistero. Come donna provo una grande emozione nel dare loro vita e tutte sono a loro modo appassionanti” ha commentato Sepe.

 

Forse non tutti sanno che le spoglie di Puccini riposano a Torre del Lago, in provincia di Viareggio. "Questo è il paradiso!" Aveva esclamato il Maestro ammirando per la prima volta il luogo che avrebbe ispirato alcune delle sue opere più amate come La Bohème, Tosca e Madama Butterfly e dove in compose la sua ultima opera, Turandot. All’epoca Torre del Lago era un piccolo villaggio di cacciatori e pescatori lacustri, pittoresco rifugio di artisti della scuola dei Macchiaioli. Oggi è uno dei riferimenti mondiali del bel canto e il luogo in cui la memoria pucciniana viene custodita dal Festival istituito in suo nome, giunto alla 70esima edizione e motore di tante iniziative.

 

Di fronte alla sua casa oggi ha sede il Gran Teatro all'Aperto, che ogni anno raduna un pubblico internazionale. Una vita che fu un’opera in sé quella di Puccini. Da giovane musicista squattrinato che condivideva una stanza con Mascagni al Conservatorio di Milano. Amante di donne e motori. Innamorato della musica al punto tale che, appena ventenne, camminò trenta chilometri a piedi, da Lucca a Pisa, per assistere alla rappresentazione dell’Aida di Verdi.

 

Applaudito in vita fino al Metropolitan Opera di New York, oggi non mancherebbe forse di esibirsi anche all’ombra delle palme emiratine. Ma sappiamo per certo che ovunque si trovasse, la nostalgia di Torre del Lago lo coglieva. “Tramontate stelle. All’alba vincerò”, scrisse la’ dove sempre tornava.

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