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13 marzo 2023
di Guendalina Dainelli

Kusama, Infinito presente 

Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Whitney Museum of American Art. Credits Jason Schmidt
 
Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Whitney Museum of American Art. Credits Jason Schmidt
 
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Ci sono voluti due anni di contatti e relazioni. Ma alla fine “Fireflies on the Water”, una delle Infinity Mirror Room più iconiche di Yayoi Kusama, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York, sarà a Bergamo nel prossimo autunno per la mostra “Infinito presente”. A distanza di 13 anni, quando le sue opere furono esposte al Pac a Milano, l'ultranovantenne artista giapponese torna a esporre in Italia, dal 17 novembre 2023 al 14 gennaio 2024, al Palazzo della Ragione, in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Nei giorni in cui in piazza San Babila a Milano appaiono le famose zucche giganti e colorate dell’artista, nate dalla collaborazione con Luis Vuitton, il curatore Stefano Raimondi, fondatore e direttore di The Blank Contemporary Art non nasconde il suo entusiasmo: “E’ stato un lungo lavoro di tessitura con il Whitney Museum of American Art, senza dubbio uno dei più importanti musei al mondo.

Ma le nostre motivazioni erano forti, quelle di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e le vicende legate al Covid. Il messaggio dell’opera di Kusama combacia con l’idea che anima questo anno della cultura, che coincide con i temi della resilienza, della cura, della rinascita, della luce”.

Il messaggio dell’opera di Kusama combacia con l’idea che anima questo anno della cultura, che coincide con i temi della resilienza, della cura, della rinascita, della luce

Cosa aspettarsi allora da Kusama? Un'atmosfera incantata, onirica, fatta di silenzio e meditazione. Al centro dell’ allestimento, curato da Maria Marzia Minelli, ci sarà un'installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta. L’opera consiste in un ambiente buio, rivestito di specchi su tutti i lati.

Al centro della sala, si trova una pozza d'acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole. Questi elementi creano un effetto di luce diretta e riflessa, emanata sia dagli specchi che dalla superficie dell'acqua. Un luogo dal potere lenitivo, catartico.

E’ certamente un grande colpo per Bergamo. Magari non tutti conoscono il suo nome, ma Kusama è forse l’artista più popolare al mondo, almeno secondo un sondaggio condotto dalla rivista The Art Newspaper, per la quale oltre 5 milioni di persone in cinque anni si sono messe in coda per vedere i suoi lavori.

Certamente è una rockstar dell’arte. Ma è impossibile separare la sua attività dalla sua salute mentale. Vittima di allucinazioni, l’artista vive tutt’ora volontariamente in un manicomio psichiatrico a Tokyo, che è la sua casa dal 1977, cosa che non le ha impedito di affittare un atelier davanti all’ospedale, in cui, secondo le cronache, si reca ogni giorno per dipingere, scrivere e a lavorare. Senza trascurare campagne pubblicitarie mondiali, collaborazioni prestigiosissime con i big della moda.

Ritratta in mega cartelloni pubblicitari con animazione 3D, sotto forma di statua o di giganti pupazzi gonfiabili, l’artista è apparsa negli ultimi mesi negli Champs-Elysees a Parigi, fuori dai magazzini Harrods a Londra, nel quartiere degli affari di Shinjuku a Tokyo. Nei negozi Louis Vuitton di New York, c'è anche un robot Kusama che anima la vetrina.

Vittima di allucinazioni, l’artista vive tutt’ora volontariamente in un manicomio psichiatrico a Tokyo, che è la sua casa dal 1977

Che stia imboccando una deriva troppo commerciale? Qualcuno tra i critici si domanda fino a che punto non sia diventata vittima di un sistema che snatura la sua arte.  Ma Raimondi non la pensa così. “Di fatto, queste collaborazioni hanno portato la sua poetica in tutto il mondo in modo trasversale, anche a persone che non la conoscevano. Il connubio tra arte e società è sempre esistito, come è giusto che sia, soprattutto in artisti che nel loro codice comunicativo aprono a un dialogo sociale, a un sistema più ampio. Se poi questo sistema è anche commerciale io non ci vedo nulla di male, anzi bisognerebbe sfatare quanto prima il mito distorto per cui l’artista deve essere povero per esprimersi al meglio. Da Andy Warhol a Jeff Koons sono numerosi gli artisti che hanno stretto collaborazioni con imprese e aziende e che attraverso queste hanno ampliato il potere comunicativo  delle loro opere”. Colori squillanti, forme che si ripetono all’infinito, con un’ossessione per le reti e i pois che dura da mezzo secolo e che si propaga su abiti, tele, superfici di ogni genere. 

Nata nel 1929 a Matsumoto, in Giappone, Kusama era la più giovane di quattro figli di una famiglia benestante. La madre ostacolò strenuamente la sua arte, confiscandole inchiostri e tele, additati quale causa delle sue stranezze. Si dice che giunse a New York nel 1958, a 27 anni, con pochi soldi in tasca, 60 kimono di seta e alcuni disegni. Il suo piano era di sopravvivere vendendo l'uno o l'altro. Di fatto arrivò a esprimere messaggi cruciali dei nostri tempi.

“Kusama incarna due grandi temi della contemporaneità – dice Raimondi - Il ruolo della donna, non solo nelle arti, e il tema dell’immigrazione. Non so se immagina le difficoltà per una donna giapponese di andare a vivere da sola a New York in quegli anni e inserirsi e farsi rispettare in un circuito artistico principalmente maschile e, diremmo oggi, sessista”.

Quale il segreto di un tale successo? Raimondi sottolinea la sincerità della sua poetica, opera spontanee, che colpiscono chiunque. Su Instagram #YayoiKusama totalizza oltre un milione e 300 mila risultati. L’affermazione del digitale e dei social media hanno aperto la strada alla sua popolarità. È una degli artisti che meglio interpretano i codici comunicati della modernità. Al tempo stesso, i punti che ripete senza sosta, sono il tratto base, il più elementare del processo artistico.

Infinito Presente sarà completamente accessibile ai non udenti anche attraverso visite guidate in LIS – Lingua dei Segni e, termina Raimondi: “Stiamo ancora definendo l’allestimento ma ci piacerebbe presentare anche la poesia che ha composto durante la pandemia, un bellissimo testo, un inno alla solidarietà e alla resilienza”:

Though it glistens just out of reach, I continue to pray for hope to shine through
Its glimmer lighting our way
This long awaited great cosmic glow

Now that we find ourselves on the dark side of the world
The gods will be there to strengthen the hope we have spread throughout the universe

For those left behind, each person's story and that of their loved ones
It is time to seek a hymn of love for our souls
In the midst of this historic menace, a brief burst of light points to the future
Let us joyfully sing this song of a splendid future
Let's go

Embraced in deep love and the efforts of people all over the world
Now is the time to overcome, to bring peace
We gathered for love and I hope to fulfil that desire
The time has come to fight and overcome our unhappiness

To COVID-19 that stands in our way
I say Disappear from this earth
We shall fight
We shall fight this terrible monster

Now is the time for people all over the world to stand up
My deep gratitude goes to all those who are already fighting.

Revolutionist of the world by the Art

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