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14 maggio 2024
di Ada Capitani

Gucci Cruise

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Dopo il debutto a Milano, Sabato De Sarno ha sfilato per la sua prima Cruise a Londra. Non una destinazione casuale. La storia di Gucci, il marchio nato nel 1921 dall’intuizione di Guccio Gucci, a Firenze affonda le sue origini anche fuori dalla capitale del Rinascimento. Lo stilista del marchio Kering lo sa bene e per questo per la cruise 2025 ha scelto lo scenario londinese della Tate Modern, un luogo “perfetto per raccontare l’essenza della città, con la sua grandiosa Turbine Hall che accoglie e riunisce chiunque, e i suoi Tanks, veri e propri generatori di idee”. A legare la Maison a Londra la memoria di un giovanissimo Guccio Gucci, che figlio di artigiano, prima di aprire a Firenze il suo laboratorio e il primo negozio, era stato a Londra a fare esperienza lavorando come “lift boy” all’Hotel Savoy.

E’ in questa città che incontrerà quella clientela di benestanti viaggiatori che con le loro valige contemplate con occhio artigiano, cercherà con il suo marchio inizialmente votato alla pelletteria, di sedurre come clienti.   “Abbiamo scelto Londra per la sfilata Cruise – ha detto De Sarno -sapendo che era la scelta giusta. Devo molto a questa città, che mi ha accolto e ha saputo ascoltarmi. Lo stesso vale per Gucci, il cui capostipite fu ispirato dalla sua esperienza in questa città. Il ritorno della Maison è motivato dal desiderio di immergersi nell'essenza inconfondibile, nella forza creativa della città, con la sua infinita capacità di mettere in relazione i contrasti e di farli dialogare, incoraggiando la co-esistenza. Siamo qui oggi per celebrare questo spirito”. 

La sfilata si è svolta alla Tate Modern, uno spazio pubblico dove persone di ogni tipo incontrano la cultura; un’arena multiforme e unica pensata per lo scambio, gli accostamenti inaspettati e gli incontri imprevisti.

L’architettura dell’edificio è sinonimo di modernità - la sua funzione ripensata come struttura per l’arte. Ulteriormente ripensata per questa sfilata, l’esterno si fa interno: le nude cisterne di cemento sono invase da un poetico panorama di vegetazione. Uomo e natura, sentimento contrapposto a minimalismo, la sua dualità riscoperta, a dimostrazione dei due volti di Londra, dei due lati della vita, un’antitesi simbolica che riecheggia nella collezione dove i codici vestimentari vengono utilizzati come strumento di provocazione. Capispalla corti in gabardine tecnica, giustapposti a motivi floreali tridimensionali, realizzati in organza tagliata al laser con assemblaggio manuale, oppure in paillettes sagomate a mano che si muovono liberamente intorno al corpo. 

Tra i dettagli la celebre chiusura a moschettone viene applicata ad una collana di perle, coniugando funzione e decorazione. Il Morsetto applicato alla pelle scamosciata rende omaggio al legame tra la Maison e il mondo equestre. Il denim è rilassato, e i movimenti si trasformano in virtù delle scarpe basse: ballerine e creeper.  Presenti anche i simboli dello stile britannico: gli scozzesi sono reinterpretati con frange ricamate di perline. Ispirata all’Italia dei primi anni ‘70, la borsa Gucci Blondie, in pelle o in tela.

 

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