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11 novembre 2022
di Maria Rita Nocchi

L'anno d'oro del MAXXI

Giovanna Melandri 
Giovanna Melandri 
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E’  uno dei poli di arte contemporanea più importanti in Europa, ma non si accontenta. Il MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, punta ad aumentare i suoi spazi e le sue funzioni, seguendo la bussola dell’innovazione e della ecocompatibilità. Lo farà attuando nei prossimi 4 anni il progetto Grande MAXXI, presentato a Roma, alla presenza della presidente Ursula Von der Leyen. “Abbiamo corso per fare il concorso di progettazione (vinto dallo studio italo-francese Lan). Abbiamo ottenuto i fondi – circa 40 milioni di euro – e ora siamo pronti a partire con i primi step” conferma a Mag la presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri.

Che cosa prevede il progetto? “Ci siamo ispirati ad una frase di Ghandi, ‘sii il cambiamento che vuoi vedere realizzato nel mondo’. Ci siamo chiesti che cosa può fare una istituzione nazionale importante, come il MAXXI, in questo momento. La risposta è semplice: possiamo provare a essere quel cambiamento che i nostri artisti e architetti ci sollecitano a guardare da tanto tempo”.

Sono quattro le azioni previste: “In primo luogo la realizzazione di un nuovo edificio, sostenibile e polifunzionale,  che ospiterà un centro di ricerca per la rigenerazione urbana. Lo immaginiamo come un luogo che oggi non esiste – spiega Melandri - in cui artisti, architetti, ingegneri informatici, scienziati e urbanisti pensano insieme a come riqualificare le nostre città”. 

 In secondo luogo, verrà costruita un’isola microclimatica, una novità assoluta per l’Italia. “L’area esterna dell’edificio, lungo via Masaccio, sarà rinaturalizzata e demineralizzata. Sarà tolto il manto stradale, si studieranno il sottosuolo e le sue capacità di assorbimento, i venti, la selezione delle piante, scegliendo quelle che hanno la maggiore capacità di trattenere l’umidità. A intervento concluso, l’isola avrà una temperatura di 10-15 gradi inferiore rispetto all’ambiente esterno”. Capace quindi di mitigare le torride ondate di calore, sempre più frequenti nelle estati romane. Artefice del progetto, l’architetto belga Bas Smet, che ha già creato un Parco simile per la Fondazione Luma di Arles. E ha ricevuto dal presidente Macron l’incarico di ridisegnare il paesaggio attorno alla cattedrale di Notre Dame a Parigi. 

La terza azione è la riqualificazione energetica dell’edificio che ospita il MAXXI, costruito ormai 20 anni fa dall’archistar irachena Zaha Hadid. “E’ prevista l’installazione di un grande impianto fotovoltaico, con pannelli trasparenti, su tutta la copertura. Stiamo inoltre lavorando a un’iniziativa potente sul piano simbolico: una comunità energetica tra noi e il Demanio Militare, nostro ‘vicino di casa’.  Abbiamo già firmato un protocollo, presto avvieremo contatti con il neo ministro della Difesa, Guido Crosetto”.

Quarta e ultima azione: l’upgrade  tecnologico e digitale per rendere il MAXXI accessibile da tutti – grazie alla rimozione di ogni barriera -  e sempre più intelligente. “Il Maxxi è già un museo 5G. Abbiamo avviato una riflessione sul metaverso, però non abbiamo ancora la 'Virtual reality room', l’area per la realtà aumentata”.

Melandri, che è stata ministro dei Beni culturali con i governi D’Alema e Amato, è alla guida del MAXXI dal 2012.  Come è cambiato il museo in questi dieci anni? “Siamo diventati molto più di un museo. Ci piace definirci un laboratorio di ricerca e di futuro, tant’è che durante la pandemia, quando eravamo chiusi ma non spenti, abbiamo immaginato il progetto del Grande MAXXI. Inoltre - prosegue la presidente - abbiamo deciso di aprire un’altra sede all’Aquila. Abbiamo recuperato un edificio storico nel cuore della città: è stata una bellissima esperienza di collaborazione interistituzionale con l'amministrazione pubblica dell'Aquila e con tutto il sistema delle istituzioni culturali aquilane”. Un esperimento che sembra marciare bene: dal maggio 2021 a maggio 2022 i visitatori del MAXXI Aquila  sono stati 30mila.

Negli anni della presidenza Melandri il museo ha prodotto 135 mostre, dedicate a temi di scottante attualità: ha aumentato il proprio bilancio, grazie anche al sostegno di 250 aziende e 230 mecenati privati; ha incrementato la Collezione Nazionale con costanti acquisizioni, portando il numero delle opere da 235 a 599. Sono stati acquisiti i lavori dei grandi maestri del Novecento, ma anche dei giovani artisti italiani vincitori del MAXXI Bulgari Price, il premio biennale che unisce il museo romano e il famoso gioielliere nel sostegno ai  nuovi talenti dell’arte. 

“Il MAXXI non è una Galleria d’arte che accoglie le mostre fatte dagli altri. Siamo noi che produciamo ricerca e mostre – sottolinea la presidente – il nostro team lavora per mesi, si reca all’estero per costruire progetti, che spesso esportiamo in altri paesi. Siamo quindi un brand italiano nel mondo”.

Oltre alla collezione di arte, è cresciuta anche quella di architettura, l’altro pilastro del museo romano. “Custodiamo gli archivi di grandissimi architetti - Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Pierluigi Nervi – e ciò ci consente di produrre progetti molto importanti. Ad esempio la mostra  “Buone Nuove. Donne in architettura”, da poco conclusa, ora sta viaggiando nel mondo”.

Da non sottovalutare il ruolo di “strumento di diplomazia culturale” svolto dal MAXXI. Melandri lo rivendica con orgoglio: “Negli anni abbiamo indagato il punto di vista di molte comunità artistiche e creative nell’area euromediterranea , attraverso mostre importanti sul Libano,  l’Iran, la Turchia, l’Africa, i Balcani e di recente l’Ucraina.

Che cosa è accaduto al museo durante la pandemia?  “Nelle settimane del primo lockdown siamo diventati broadcaster: abbiamo capito di dover veicolare i nostri contenuti tramite social e abbiamo scoperto di avere un potenziale di comunicazione incredibile: con i nostri prodotti, peraltro molto artigianali, abbiamo raggiunto quasi 16 milioni di visualizzazioni. Per migliorare ancora abbiamo costruito una alleanza con dei professionisti dell'audiovisivo”.

 I visitatori mostrano di apprezzare tutto questo lavoro. Le proiezioni per l’anno in corso indicano un incasso di biglietteria di oltre due milioni di euro, in assoluto il più alto dall’apertura. Il 2022 è l’anno d’oro del MAXXI? “Lo è senza dubbio”, conclude la presidente.

Prepariamoci, perché non sarà l’unico.

 

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