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24 dicembre 2022
di Guendalina Dainelli

Inverno gelato

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Tradizione, gusto, passione Made in Italy. Il gelato. Uno dei prodotti di pasticceria artigianale più apprezzati a livello mondiale. Ma anche qualcosa di più. Un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70mila posti di lavoro, come sottolinea l’ultima indagine della Cgia di Mestre.

Le vallate bellunesi del Cadore e dello Zoldano sono conosciute in tutto il mondo come la Valle dei Gelatieri da quando, alla fine dell'800, gli artigiani gelatieri in arrivo da queste zone resero il gelato un alimento popolare alla portata di tutti, con i celebri carretti lungo le vie delle più importanti città dell'impero Austro-Ungarico.

Per i gelatai, immigrati in cerca di fortuna, la vita non fu facile neppure dal punto di vista burocratico. Nel 1894, le autorità di Vienna negarono loro la licenza per il commercio ambulante per evitare una concorrenza troppo forte ai venditori di dolciumi austriaci. Nacque allora l’idea di affittare dei piccoli locali, di arredarli con panche e lampade a petrolio, dando così vita alle prime gelaterie.

Non è un caso che sia stato proprio un cadorino, Italo Marchioni, emigrato da Peaio di Vodo di Cadore negli Stati Uniti, che dopo vari esperimenti, il 13 dicembre 1903 (come conferma l’ufficio brevetti di Washington) brevettò uno stampo per fabbricare coni e cialde per gelati

E’ ai primi del 1900, infatti, che si diffuse il fenomeno delle “Gelaterie Venete” conosciute con questa denominazione in diverse aree dell’Italia come la riviera adriatica, la Toscana e l’ Umbria ma anche in Abruzzo, Lombardia e Piemonte. I gelatieri già allora avevano infatti compreso l’importanza di darsi un’immagine unitaria e ben identificata, che richiamasse la qualità del prodotto proposto secondo una tradizione già conosciuta e apprezzata. E non è un caso che sia stato proprio un cadorino, Italo Marchioni, emigrato da Peaio di Vodo di Cadore negli Stati Uniti, che dopo vari esperimenti, il 13 dicembre 1903 (come conferma l’ufficio brevetti di Washington) brevettò uno stampo per fabbricare coni e cialde per gelati.

Quando si parla di gelato la tradizione non si tocca. È vero che negli ultimi decenni le vetrine si sono riempite dei gusti più impensabili, come quello al pomodoro, alla birra e addirittura al peperoncino. Ma si noti che la fiera di Longarone ha dedicato il consueto Concorso internazionale “Coppa d’Oro”, l’Oscar mondiale del gelato, niente meno che al gusto Malaga, quasi in via di estinzione. Un monito per tutti, gelatai e appassionati. Con i classici non si scherza.

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