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17 marzo 2023
di Sonia Montrella

Tutti frutti

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Quest’estate mangeremo tutti l’Apfelstrudel. Cono o coppetta non importa, l’importante è trovare il coraggio di rinunciare al proprio gusto preferito e sperimentare. Non c’è rischio di pentirsene.

E’ lo strudel di mele infatti il gusto dell’anno scelto dall’Austria per omaggiare il suo dolce tradizionale. Cosa aspettarsi? Un delizioso sorbetto a base bianca con polpa di mele, leggermente aromatizzato al rum e limone, con una spolverata di cannella e uva sultanina. A questa base dovranno attenersi scrupolosamente tutti i gelatieri che vorranno proporre la specialità, personalizzando poi la creazione a proprio piacimento. Il gusto è quello ufficiale del Gelato Day, ovvero la Giornata europea del gelato artigianale. L’unica che il Parlamento abbia finora dedicato a un alimento. Presentata nel 2009, la proposta nata da un’idea di Longarone Fiere e Artglace viene accolta il 5 luglio 2012, con una motivazione chiara: promuovere un prodotto che “tra quelli lattiero-caseari freschi, rappresenta l’eccellenza in termini di qualità e sicurezza alimentare, valorizzando i prodotti agro-alimentari di ogni singolo Stato Membro”.

E’ lo strudel di mele il gusto dell’anno scelto dall’Austria per omaggiare il suo dolce tradizionale

Dopo un periodo di buio negli anni ’80 quando il gelato industriale sorpassò di molto quello artigianale nelle preferenze di grandi e piccoli, cono e coppetta sono tornati sul podio di dessert più amati dagli italiani, al punto che nel 2021 sono stati consumati 2,8 chilogrammi di gelato a testa. Tradotto in cifre, le vendite hanno raggiunto nel 2022 i 2,7 miliardi di euro tra gelaterie, pasticcerie e bar, in crescita del 16% rispetto al 2021 (2,3 miliardi nel 2021 e 1,85 miliardi nel 2020); mentre in Europa si è passati dagli 8,7 del 2021 ai 9,83 miliardi di euro nel 2022.

Il gusto dell'anno è l'Apfelstrudel

E siccome tra i più appassionati di questo dolce, buono ma sano, ci sono proprio i bambini, dal 1986 l’iniziativa “Gelato a Primavera” vede per una settimana i gelatieri di tutta Italia offrire un gelato agli alunni delle scuole elementari e materne per promuovere uno dei prodotti de eccellenza del Made in Italy. Quest’anno l’appuntamento è dal 21 al 25 marzo.  

Cono e coppetta sono tornati in cima ai desideri degli italiani, al punto che nel 2021 hanno consumato 2,8 chilogrammi di gelato a testa. Tradotto in cifre, il gelato artigianale fa registrare all’Italia un fatturato di 2,7 miliardi

Tra gli oltre 600 gusti in commercio, sono ancora cioccolato, nocciola e a far impazzire i piccoli, sebbene di tanto in tanto a minacciare il podio arrivi un gusto dal nome fantasioso o dal colore stravagante. Come accadde negli anni ’90 con il gusto “Puffo”: una crema bianca, dal sapore non particolarmente deciso, azzurro brillante, che fece capolino sulla gran parte dei coni dei piccoli appassionati delle avventure dei personaggi nati dalla penna del fumettista belga Peyo.

Ma c’è di peggio. L’arte dei mastri gelatieri si è affinata al punto da creare gusti sempre più bizzarri destinati ai palati di adulti che vogliono osare. Ecco allora il gelato al nero di seppia e calamari o quello al wasabi. Dall’America arriva l’ice cream’ al prosciutto e quello alla birra. Mentre per i più temerari c’è addirittura quello alla vipera. Chi non vuole rinunciare all’aperitivo nemmeno in gelateria può prendere invece un cono allo Spritz o al Negroni.

Insomma il gelato è per tutti…e per tutte le tasche. Tra i record di questa eccellenza italiano c’è anche quella di aver raggiunto il prezzo stellare di 817 dollari. A tanto ammonta il Black Diamond realizzato dallo Scoopi Cafe di Dubai. Il dolce è infatti impreziosito da una cascata di scaglie d’oro a 23 carati commestibili, su una base di vaniglia del Madagascar, zafferano e una spolverata di tartufo nero.  

Difficile stabilire chi fu l’inventore del dessert più amato al mondo. I primi prototipi risalgono all’antico Egitto e all’antica Roma, ma si trattava più che altro di bevande alla frutta con neve e ghiaccio. Il dolce più vicino al gelato che mangiamo oggi è “il Buontalenti”, che prende il nome dal suo inventore Bernardo Buontalenti, architetto, pittore e scultore cinquecentesco con un incredibile hobby per la cucina. Durante i sontuosi banchetti che gli venivano commissionati nelle corti fiorentine Buontalenti prese l’abitudine di servire i suoi “favolosi dolci ghiacciati” nati da elaborazioni personali e a base di zabaglione, frutta e miele. La ricetta - per la prima volta a base di uova - conquistò l'Italia e persino l’Europa. E il gusto è tutt’ora l’emblema di Firenze dove le gelaterie lo propongono con il nome di “crema fiorentina” o “gelato Buontalenti”.

Bisognerà attendere oltre un secolo per veder fiorire il business del gelato. E’ il 1686 quando l’italiano Francesco Procopio dei Coltelli apre a Parigi la prima gelateria. Un primato passato, nel 1903, nelle mani del gelataio Italo Marchioni, italiano residente a New York, al quale si deve la creazione delle prime cialde a cono.

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