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24 dicembre 2022
di Guendalina Dainelli

Matrimonio a tavola

Uno chef a Manila 
Uno chef a Manila 
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E' un matrimonio che funziona, per lo meno a tavola, quello tra Italia e Filippine. La voglia di Italia ha portato la più famosa chef del Paese, Margarita Forés, a puntare sulla semplicità e qualità degli ingredienti italiani. E Margarita è così innamorata dell’Italia da aver attivato una partnership con la prestigiosa Casa Artusi, che dal 2013 vanta una filiale a Manila. Altri punti di riferimento sono Paolo Nesi con L’Opera Restaurant, il più longevo dei ristoranti italiani, con i suoi 30 anni di attività, e il ristorante Caruso di Emilio Mina, un genovese innamorato delle Filippine.

Nell'agroalimentare, l'Italia esporta nelle Filippine 145 milioni di dollari, con un saldo attivo intorno ai 40 milioni. Una fetta di mercato che può essere migliorata se consideriamo la crescente attenzione per il Made in Italy e che le Filippine sono un forte importatore di agroalimentare (16,7 miliardi di Dollari totali).

L'Italia esporta nelle Filippine 145 milioni di dollari, con un saldo attivo intorno ai 40 milioni

L’idea ha importanti sponsor istituzionali a partire dalla nostra Ambasciata a Manila che, come ha sottolineato l’Ambasciatore nel Paese Marco Clemente, ha fortemente voluto e sostenuto la presentazione di un position paper dedicato alle potenzialità per la filiera agroalimentare italiana nel Paese. La ricerca “Le Filippine come partner e mercato di riferimento”, realizzata da The European House – Ambrosetti e presentata nell’ambito del 6° Forum del Food & Beverage, è stata dedicata proprio al paese dell’area ASEAN (l’Associazione che riunisce I Paesi del sud-est asiatico) che vanta maggiore sviluppo economico e un’apertura crescente verso l’Italia.

Con una ricca storia che ha visto l’alternanza di dominazioni e influenze diverse, quella spagnola, americana, giapponese, fino all’indipendenza del 1946, le Filippine sono una destinazione interessante per le manifatture italiane. Economia in rapida crescita (pari al 3,6% annuale negli ultimi vent’anni), popolazione giovane, elevata propensione al consumo, ma soprattutto posizionamento strategico quale "porta di  accesso" al mercato ASEAN, fanno delle Filippine un partner ideale per l’export Made Italy.

Qui cresce la richiesta di vino, un'eccellenza del nostro agrifood che, nonostante veda l’Italia al vertice mondiale per produzione, incide solo per l'1,2% totale delle importazioni. E cresce anche il settore lattiero-caseario, con una fetta di mercato pari a 3,3 milioni di dollari per l’Italia in un paese che importa 1,2 miliardi di dollari di prodotti, pari al 35% del consumato.

Insomma, si può fare di più. Quella filippina è la sesta comunità extra-Ue in Italia, primo paese di destinazione seguito da Spagna e Germania. Ma il messaggio lanciato nelle celebrazioni del 75esimo anniversario delle relazioni diplomatiche indica che può esserci anche più Italia nelle Filippine.

Il numero di ristoranti italiani nella capitale Manila doppia comodamente quello dei francesi ed è tre volte superiore a quelli iberici

Numerosi accordi di cooperazione scientifica e tecnica, fiscalità, cooperazione allo sviluppo e cultura descrivono un forte interesse reciproco, corroborato anche dal Made in Italy e dai prodotti bandiera del nostro paese, dal design al fashion, ambiti da una classe media sempre più colta ed esigente.

Se il numero di ristoranti italiani nella capitale Manila doppia comodamente quello dei francesi ed è tre volte superiore a quelli iberici (nonostante la legacy storica), le 7000 isole dell’arcipelago filippino, dal 2016, sono aperte anche alle carni suine e ai salumi italiani, dopo che il Ministero della Salute ha ufficializzato l’ingresso nel mercato. " Kumain ng mabuti " significa " buon appetito ". Non sarà facile ma è già un inizio.

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