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10 ottobre 2022
di Laura Antonini

Forme di luce

Lampada Cobra 
Lampada Cobra 
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Una fantasia incredibile animata dalle figure della natura. Un “Cobra”, una “Bolla”, le “Rondini come una “Foglia” sono solo alcune delle immagini che nel dopoguerra, un diploma di scenografo all’Accademia delle belle arti a Firenze in tasca, Elio Martinelli rielabora in forma di luce. 

Pezzi di design che si avvicinano all’arte con cui questo talento italiano nato nel novembre del 1922 e scomparso nel 2004, ha segnato la storia del made in Italy nel settore dell’arredo. Elio Martinelli è infatti il capostipite di quella Martinelli Luce di Lucca che con il boom economico degli anni Sessanta affermò anche nel settore dell’illuminazione che stava prendendo piede nelle nuove case degli italiani, quel primato fatto di eccellenza e gusto che dalla penisola seduceva il mondo occidentale interno.

Le sue lampade erano il frutto di una grande capacità di osservare la realtà: gli animali come gli esseri vegetali capaci di adattarsi all’ambiente per sopravvivere erano la sua fonte privilegiata di ispirazione. Le ombre proiettate al suolo dalla corsa delle nuvole diventano così i lampadari a sospensione ‘Nuvole Vagabonde’, una bolla d’aria viene rieditata grazie al materiale che fu eletto da Martinelli come preferito, il metacrilato bianco in plafoniera (Bolla). 

Tra le intuizioni di questo homo faber del design che ha da subito passato la sua forte passione e creatività per la luce alla figlia Emiliana dagli anni ottanta in azienda e oggi presidente della Martinelli Luce - ci fu quella di capire che la luce doveva avere oltre all’aspetto funzionale un valore sentimentale, emozionale insomma doveva collaborare a rendere vivibile un ambiente. Ma di Martinelli va anche ricordata la capacità di saper usare i materiali plastici, innovativi e rivoluzionari dell’epoca, con cui realizzò le lampade più rappresentative della sua produzione, e allo stesso tempo fu capace di legarsi, in tempi non sospetti, ai grandi nomi del design italiano.

Autentiche celebrità come Giò Ponti, Gae Aulenti, Sergio Asti e Giuliana Gramigna hanno collaborato con l'azienda e hanno aiutato a rendere il marchio conosciuto all’estero

Autentiche celebrità come Giò Ponti, Gae Aulenti, Sergio Asti e Giuliana Gramigna hanno collaborato con l'azienda e hanno aiutato a rendere il marchio conosciuto all’estero. Ognuno di loro ha saputo interpretare la luce in modo unico e ha progettato per Martinelli Luce lampade senza tempo, funzionali, sempre in equilibrio con i canoni distintivi del marchio, molte premiate con importanti riconoscimenti internazionali come Shanghai, Fluida, Toy, Lunaop, Colibrì, Hush, Calabrone e tra cui il Compasso d'Oro con Elica. Alcuni di questi prodotti hanno contribuito alla storia dell’illuminazione e occupano un posto in musei di arte contemporanea o di storia del design come il MoMa di New York e la Triennale di Milano. 

Adesso nell’anno in cui si celebra il 100enario della nascita di Elio la maison ha deciso di ricordarlo, celebrando con una delle sue creazioni simbolo: la lampada da tavolo “Cobra” realizzata nel 1968 in resina e progettata con un braccio rotante che da subito ha ricordato la forma del celebre serpente. La lampada è racchiusa in una sfera, due piani orizzontali dividono il riflettore dalla base. Il movimento rotatorio del riflettore intorno allo snodo centrale va a descrivere sempre nuove sfere. Una forma sinuosa dinamica e scattante, come il cobra che oscilla ipnotizzato dalla musica ma pronto allo scatto. Stampata in un unico materiale, resina termoindurente, brillante nel colore bianco, nero o rosso. 

Un legame quello tra Elio e la sua creazione che la figlia Emiliana aveva già nel 2018, in occasione dei 50 anni della nascita di Cobra, valorizzato con la pubblicazione del libro  “Elio Martinelli e Martinelli Luce” (edizione Electa) che con immagini inedite, bozzetti dei progetti e tante fotografie raccontava la storia e l’ispirazione del padre. “Per un compleanno di mia madre – racconta Emiliana Martinelli, architetto e designer, -  mio padre Elio arrivò a casa guidando un maggiolone giallo. Era il suo regalo per Anna che amava questo colore. A cento anni dalla sua nascita ho voluto ricordarlo con una edizione speciale di una delle lampade da lui disegnate, il “Cobra”, verosimilmente la più significativa perché racchiude in sé tutta la sua filosofia progettuale: purezza delle forme, geometria, innovazione, sperimentazione del materiale e delle tecniche costruttive.” 

 

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