Il sogno e l’assoluto, il mistero della vita, atmosfere sospese in cornici prospettiche quattrocentesche, intensità cromatiche e abbacinanti. Sono tanti gli elementi che distinguono, e riportano subito alla mente, la pittura del grande Giorgio De Chirico, nato in quel di Volos, in Grecia, nel 1888 e scomparso a Roma nel 1978. Il padre, insieme a Carlo Carrà, di quello che viene universalmente riconosciuto come lo stile metafisico, occupa dallo scorso marzo gli spazi “nordici” e affascinanti del Serlachius Museums di Mänttä, in Finlandia. La mostra, dal titolo "Giorgio de Chirico e il Teatro" ha portato all'attenzione del pubblico finlandese il lato meno noto e studiato della singolare carriera di De Chirico.
Il sogno e l’assoluto, il mistero della vita, atmosfere sospese in cornici prospettiche quattrocentesche, intensità cromatiche e abbacinanti. Sono tanti gli elementi che distinguono, e riportano subito alla mente, la pittura del grande Giorgio De Chirico
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, la Casa Museo Giorgio de Chirico ad essa collegata, la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, la Fondazione Cerratelli con il coordinamento di Civita Mostre e Musei, è curata dal regista lirico Italo Nunziata, dall’architetto Cornelia Bujin, dall'artista finlandese Hannu Palosuo e dal prof. Lorenzo Canova della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. L'esposizione, pensata organicamente nel rapporto intenso di Giorgio de Chirico con Roma - città in cui visse e lavorò per trent'anni – presenta per la prima volta una visione sulle scenografie e costumi che l’artista realizzò per spettacoli d'opera e di balletto. Questo interesse nasce dalla volontà di indagare e portare alla ribalta il nuovo rapporto che viene a stabilirsi tra l’arte e le sue diverse declinazioni. Le scenografie teatrali sono di per sé cariche in questo di un forte potere narrativo e lo spazio della rappresentazione scenica diviene un quadro a tre dimensioni, dove la libertà compositiva di un artista arriva ad esprimersi nel personale linguaggio di volumi e di masse plastiche.
Circa 60 opere pittoriche e bozzetti originali presentati insieme a 30 costumi e tre fondali appositamente realizzati negli studi del Teatro dell’Opera di Roma definiscono il progetto espositivo articolato per ambienti in sequenza secondo tre stanze dedicate a tre importanti momenti teatrali dell’opera del grande maestro della metafisica: I Puritani di Vincenzo Bellini, diretta da Tullio Serafin (1933), Le Bal musiche di Vittorio Rieti, coreografia George Balanchin (1929), Otello, musiche di Gioachino Rossini (1963-1964) costumi autentici della Fondazione Cerratelli e dell'Opera di Roma con le scenografie ridipinte per l’occasione dal laboratorio del Teatro dell’Opera.
Il percorso si snoda in una sequenza di spazi dedicati agli interni della Casa Museo de Chirico, fra oli e disegni originali, provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico oltre a disegni e bozzetti originali dell’Archivio del Teatro dell’Opera di Roma e della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino. La particolare attenzione data al lavoro delle maestranze teatrali è stato ricercata volutamente per ricreare quel sapiente gioco allestitivo in grado di ribaltare la normale prospettiva del pubblico, mettendo così in risalto il contributo importante e imprescindibile dei nostri artigiani e professionisti nel trasporre l’atto creativo del maestro nella suggestione dell’allestimento teatrale. In questo modo il visitatore può ammirare da vicino quei particolari, che nella grandezza della realizzazione dell’impianto scenico e scenografico non risaltano dalla visuale consentita dalle sedute teatrali.
Solo da qualche giorno è stato presentato a Roma il catalogo in due lingue di questa sorprendente e suggestiva esposizione, da cui emerge con forza proprio quell’aspetto finora meno indagato o inserito a corollario, proprio del ruolo avuto dall’Opera nella creatività artistica di Giorgio de Chirico. A sottolineare ulteriormente l’apporto creativo dell’alta sartorialità del Teatro dell’Opera di Roma, Italo Nunziata e Hannu Palosuo hanno curato la realizzazione dell’allestimento, presso il museo di moda Milavida di Tampere, sempre in Finlandia, della mostra “Bellissima!” con circa 40 costumi, secondo un filo storico e illustrativo delle diverse modalità di esecuzione e di ideazione in un percorso che ha caratterizzato il Teatro in circa 100 anni di attività. Un consistente e prestigioso impegno rappresentativo espresso dal Teatro dell’Opera di Roma, quindi, che ha reso possibile veicolare in Finlandia il saper fare italiano raccontando non soltanto il valore artistico ma anche il valore creativo, espressivo e collaborativo nelle sue più diverse forme, evidenziando le collaborazioni più significative avute con artisti figurativi, firme del mondo della moda e celebri costumisti.
23 maggio 2025