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8 settembre 2023

Il Calendario Pirelli celebra l'Africa

dal backstage del Calendario Pirelli 2024 di Prince Gyasi, foto di Alessandro Scotti 
dal backstage del Calendario Pirelli 2024 di Prince Gyasi, foto di Alessandro Scotti 
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Il visual artist ghanese Prince Gyasi, famoso per le sue immagini vibranti e potenti, molte delle quali fotografate ad Accra, sua città natale, sarà l'autore del Calendario Pirelli del 2024.

Il ventottenne, che ha iniziato a scattare all'età di 16 anni con uno smartphone, è salito rapidamente alla ribalta mondiale con un'arte dai colori audaci e dai netti contrasti. Le immagini raccontano storie che catturano l'atmosfera e la vivacità della sua comunità e della sua generazione cercando al contempo di mettere in discussione le narrazioni tradizionali sull'Africa, l'elitismo nell'arte e gli ideali occidentali di bellezza.

"L'aspirazione più grande è di diventare un pittore astratto anche se è grazie al mio telefono che ho scoperto una passione per realizzare la mia arte. Non vorrei essere riconosciuto come un fotografo, ma come un artista. La maggior parte delle mie immagini sembrano dipinti . Di fatto sono opere d'arte, non fotografie"

Il lavoro di Gyasi è profondamente personale sia nel contenuto che nello stile. Predilige i luoghi della città natale realizzando molte delle sue serie fotografiche nei quartieri più popolari di Accra. Gyasi, nelle sue immagini, abbina colori vivaci a blocchi di forte contrasto, spesso accostando vividi rossi, blu o rosa al nero.

Gyasi utilizza colori vivaci e contrasti netti nelle sue immagini, spesso mettendo accanto al nero tonalità vivide di rosso, blu o rosa

"Continuerò a raccontare le storie dei ragazzi di Jamestown e del Ghana in generale", ha dichiarato a CNN. "Le persone devono conoscere la cultura e la nostra storia."

Le immagini di Gyasi celebrano l'infanzia, la paternità, la maternità e spesso si concentrano sull'istruzione, o sulla sua mancanza, sottolineandone il ruolo vitale che può svolgere nell'aiutare i meno privilegiati a sfuggire alla povertà.

"Come artista visivo, penso che quello che devo fare sia ripresentare l'Africa al mondo, togliendo la negatività dalle immagini e mostrandone il lato positivo", racconta sul suo sito web.

L'estetica audace di Gyasi invita gli spettatori ad addentrarsi in una realtà ipercolorata e in un singolare mondo sinestetico. Interessando circa l'1-4% delle persone, la sinestesia crea un'interazione non convenzionale tra i sensi, in modo che qualcuno possa "assaporare" una forma o "sentire" un colore. Nel caso di Gyasi, questo fenomeno gli permette di associare i colori alle parole; ad esempio, vede il mercoledì come un'acquamarina. Considera il suo lavoro "una terapia attraverso i colori" e crede che il colore possa avere un effetto positivo sulla salute mentale e sulla felicità delle persone.

Nel 2017, Gyasi ha co-fondato l'organizzazione non profit Boxed Kids, che offre opportunità educative ai bambini di Jamestown, un quartiere popolare di pescatori dove nacque sua madre, Abena Serwaa Ophelia. Come molti dei bambini cresciuti in questi luoghi, anche Abena ha abbandonato la scuola prima di intraprendere una carriera di successo come cantante gospel e stilista di moda.

Il lavoro sorprendente e provocatorio di Gyasi cattura l'eleganza vivida e la dinamicità della sua città natale e della sua generazione, rendendolo uno degli artisti più richiesti al momento. Nel 2021, Artsy, piattaforma leader del mercato online dell'arte, ha riportato che le fotografie di Gyasi avevano "il maggior numero di collezionisti che chiedevano informazioni, più di qualsiasi artista sulla piattaforma, superando nomi di spicco come David Hockney e George Condo".

Il lavoro di Gyasi appare in alcune delle collezioni d'arte contemporanea più importanti al mondo, tra cui quelle di Jean Pigozzi e della Fondazione Pinault. Tra le mostre recenti, spicca una personale presso l'edizione 2022 del festival internazionale di fotografia Kyotographie a Kyoto, Giappone, e altre collettive in Brasile e Francia.

Nel 2022, Olivier Rousteing e la casa di moda Balmain hanno scelto Gyasi per reinterpretare la nota favola del “Piccolo Principe”.  L'intera storia è stata ambientata ad Accra, con protagonisti i bambini di di Jamestown. L'artista ha anche collaborato con Converse, Virgil Abloh (per Off-White) e ha realizzato una serie fotografica commissionata da  Apple che mette in risalto la cultura e gli artisti del genere musicale ghanese "Hiplife”. Prince ha fotografato Naomi Campbell per la copertina di Madame Figaro nel 2021 e l'icona nigeriana della musica Burna Boy (2020) e Wiz Kid (2021) per GQ US.

Il prossimo Calendario Pirelli sarà la 50ª edizione, dopo il lancio dell'originale nel 1964. Il turno di Gyasi dietro l'obiettivo segue quello della fotografa di moda australiana Emma Summerton, che ha scattato il Calendario del 2023 a tema "Love Letters to the Muse" con modelle come Cara Delevingne, Precious Lee e Adut Akech.

Gyasi è il 40º fotografo a scattare il Calendario e uno dei più giovani e seguendo le orme, tra gli altri, di Norman Parkinson, Herb Ritts, Helmut Newton, Peter Beard, Mario Testino e Patrick Demarchelier. Ciascuno ha portato il proprio stile e firma al Calendario, garantendo un'evoluzione e un'innovazione costante. Ora Gyasi si unisce alla lista dei grandi lasciando il suo vivace marchio distintivo all'edizione del 2024.

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