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27 febbraio 2023
di Laura Antonini

Arte e design d’alta quota

Icaro Hotel - Gustav Willeit 
Icaro Hotel - Gustav Willeit 
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Un’architettura perfettamente integrata con il paesaggio scultoreo che la circonda. Appare così Icaro, albergo della famiglia Sattler incastonato nello scenografico altopiano dello Sciliar sull’Alpe di Siusi in Alto Adige. A circondare questa perla della ricettività a 1.910 metri ci sono quelle Dolomiti, patrimonio naturale dell’umanità dell’Unesco, riconoscibili con i nomi di Sella, Sassolungo e Sassopiatto, ma visibili sono anche la Pallaccia, il Molignon, la Rosszähne, lo Sciliar, l’Ortles e il Puflatsch. Una posizione incredibile, proprio nel mezzo di una riserva naturale, che l’hotel dal 2010 ha onorato diventando il primo albergo a impatto climatico zero delle Dolomiti, tanto da essere stato premiato con l’Ecolabel UE per la sua gestione sostenibile.

Qui l’elettricità verde è garantita da fonti energetiche idroelettriche, il riscaldamento è a gas, i detergenti utilizzati sono ecologici e le emissioni di CO2 sono compensate attraverso progetti certificati di tutela del clima. Una filosofia sposata dalla ultima ristrutturazione che ha visto, nel 2021, rinnovare l’architettura dell’hotel grazie al lavoro dello studio Modus Architects di Bressanone che, seguendo le indicazioni della famiglia Sattler, è voluto tornare alla solida forma originale del rifugio, combinando il vecchio con il nuovo. Protagonista di questa ristrutturazione è il legno e la sua lavorazione, dovuta alla maestria costruttiva e artigiana di tutte le genti alpine che, anche in ambienti un tempo avversi, hanno dato vita con questo materiale autoctono a case e rifugi in altezza.

Larice all’esterno, abete rosso, quercia e olmo si ritrovano in tutta la struttura.

La figura mitologica di Icaro che dà il nome all’albergo è stata a sua volta ispirazione per lo sviluppo del progetto

Mentre la figura mitologica di Icaro che dà il nome all’albergo è stata a sua volta ispirazione per lo sviluppo del progetto: l’enorme tetto a falda, potente e allo stesso tempo protettivo, infatti, richiama un’immensa ala aperta e pronta a spiccare il volo. Sono poi concepite come telescopi puntati sul paesaggio dolomitico, in un gioco prospettico inedito e immersivo, le camere “Monocular” e “Telescope”  e ogni camera ha comunque un affaccio mozzafiato sull’altopiano che a seconda della stagione si tinge di bianco o di verde e al tramonto regala colori mozzafiato stampati sulla roccia dolomitica di un incredibile scenario naturale. Angelika Sattler e la sua famiglia sono la terza generazione a gestire la casa e amano profondamente questo speciale ambiente vivendolo a pieno. Nessuno meglio di loro sa quanto Icaro valga il viaggio.

Angelika, con i suoi modi riservati e amichevoli e il suo profondo senso dell’ospitalità, si prende cura di ogni piccolo dettaglio della casa, facendo sì che ogni ospite trovi qui un rifugio di pace e una fonte di energia. L’albergo è infatti anche una “Gesamtkunstwerk”, un’opera d’arte totale in un susseguirsi di inedite “Wunderkammer”,  grazie agli interventi del marito, Hubert Kostner, noto artista come le altre firme altoatesine presenti nelle camere con i loro lavori. La suite “Feathers” ospita un progetto site specific di Roland Senoner mentre alcune fotografie di Philipp Messner riempiono le pareti della suite “Clouds”. Altra dichiarazione evidente della propensione all’arte è il progetto “Art Wall”.

Ogni anno, artisti internazionali sono invitati a “riempire” con un proprio progetto un muro bianco all’entrata dell’hotel. L’artista tedesco Michael Sailstorfer dà il via al progetto, portando il lavoro “Tränentrockner”: un omaggio a “Bottle Dryer” (1914) di Marcel Duchamp, considerato il primo readymade della storia. 

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