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26 agosto 2022
di Laura Antonini

Due secoli "al Danieli"

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Una storia lunga 200 anni che intreccia, seguendo il fil rouge della passione, quella di una città unica come Venezia, la magia della settima arte che al Lido dal 1932 ha la sua ribalta con il festival del Cinema più antico al mondo, e la vita di tante personalità che non hanno resistito, per un soggiorno in Laguna, al fascino della sua facciata bizantina, dei marmi rosa delle colonne, dei cristalli di Murano dei suoi lampadari oltre che della vista mozzafiato su Piazza San Marco e dell’Isola di San Giorgio.

Era il 1822 quando dal Friuli un giovane Giuseppe Dal Niel arrivò a Venezia in cerca di fortuna, affittò parte di Palazzo Dandolo, edificio in stile gotico veneziano edificato alla fine del 1300 come residenza del doge Andrea Dandolo e lo convertì in albergo battezzandolo dapprima "Nuovo hotel Reale" e quindi con il proprio soprannome “Danieli” da subito, ben accolto dall’orecchio sofisticato dei viaggiatori del Grand Tour. Era nato il primo nucleo dell’iconico hotel Danieli, il più antico tra quelli veneziani ininterrottamente in attività,composto oltre che da Palazzo Dandolo da altri due edifici separati ma collegati da ponti coperti, Palazzo Casa Nuova, del XIX, ex sede della tesoreria e Palazzo Danieli Excelsior, del XX secolo con la sua facciata neoclassica firmata dall’architetto Virgilio Vallot.

Il drink celebrativo “Rosso Danieli”, per i due secoli dell’Hotel, unisce Gin e Vermouth con gocce di Bitter ed infuso di cannella, chiodi di garofano e noce moscata, guarnito con menta e arancia

“Da subito – ci racconta Claudio Staderini, General Manager dell'Hotel dal 2005 proprietà dell’italiano Gruppo Statuto e dal 2016 gestito da Marriott International, con il marchio The Luxury Collection – il Danieli ha giocato un ruolo chiave nell’ospitalità a Venezia. Era l’albergo per antonomasia perché è accanto a Palazzo Ducale perché è il primo dove si arrivava quando il porto era sul bacino di San Marco. Teste coronate come il Re di Prussia figura nel libro d’oro dei primi ospiti. Nel 1934 davanti al Danieli sbarcarono la scrittrice e drammaturga francese George Sand e il poeta Alfred de Musset che presero dimora nella stanza numero 10 dove ancora oggi è affissa una targa che ricorda la loro passionale quanto burrascosa storia d’amore”.

Charlie Chaplin affacciato al balcone della sua suite all'Hotel Danieli - Archivio Graziano Arici

Charlie Chaplin affacciato al balcone della sua suite all'Hotel Danieli - Archivio Graziano Arici 

Fu sempre una stanza del lussuossimo hotel qualche decennio più tardi a battezzare il legame tra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio. E come non ricordare il colpo di fulmine scoccato proprio qui tra Maria Callas e Aristotele Onassis nel 1957 durante una festa organizzata da Elsa Maxwell. “La soprano – continua Staderini - in un momento di crisi era scappata da Milano ed era venuta a Venezia a trovare la Maxwell sua amica e celebre giornalista americana, mentre Onassis aveva nel bacino di San Marco il suo yacht”. A scegliere le sue stanze ricche di stucchi ed oro si sono alternati nomi altisonanti della letteratura come del jet set internazionale, da Truman Capote a Nelson Mandela, da Greta Garbo a Yoko Ono e ancora Eugenio Montale che nella poesia “L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe” restituisce il valore e l’esclusività dell’albergo dove è certo di aver smarrito il suo calzascarpe di latta, sicuramente trovato dalla cameriera Hedia e fatto sparire anche per rispetto dell'ospite nel "Canalazzo". Un oggetto poco consono al prestigio di un albergo dove in suite come la Doge Dandolo ci si può addormentare ammirando le tele di Ermolao Paoletti o osservando un affresco dell’allievo del Tiepolo Jacopo Guarana.

Nomi e volti che dallo scorso giugno e fino ad ottobre 2022 rivivono nelle aree comuni dei tre palazzi del Danieli grazie alla mostra fotografica “Hotel Danieli 1822-2022” un suggestivo percorso espositivo di 80 scatti dove compaiono le immagini storiche dell’hotel e di alcuni personaggi famosi che lo hanno frequentato, emerse da celebri archivi (Archivi Alinari, il Fondo Fotografico Tomaso Filippi IPAV Venezia, l’Archivio Luce, le National Galleries of Scotland, il Getty’s Open Content Program e l’Archivio fotografico Giacomelli - Comune di Venezia). “Ma è anche il legame con il cinema a restituire l’immagine del Danieli –spiega Staderini. 

Una liaison coltivata ancora prima dell’avvento della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, “Già i fratelli Lumière soggiornarono al Danieli”, che troviamo poi in tantissim pellicole che nelle sale quattrocentesche dell’albergo hanno ambientato scene memorabili. “Penso a Moonraker - Operazione Spazio (1979) con Roger Moore, ma anche a  The Tourist di Florien Hunckel von Donnersmarck (2010), o a “Il viaggio” l’ultima pellicola di De Sica che ha come protagonista Sophia Loren e Richard Burton”.

Un rapporto stretto che oggi alla vigilia della 79esima edizione della kermesse al lido si rinnova. Al Danieli è infatti tutto pronto per  la serata di gala con cui da tredici edizioni sifesteggia l’avvio del Festival del Cinema. Una festa privata quest'anno intitolata CINEMA DANIELI An Unforgettable Love Story, che il 30 settembre vedrà sulla terrazza Danieli 200 selezionatissimi ospiti rendere omaggio all’inaugurazione della 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia, ma anche al Bicentenario e all’attrice statunitense Julianne Moore, nominata quest’anno presidentessa di giuria del Festival.

A lei l’head Barman dell’Hotel Danieli Roberto Naccari ha dedicato uno speciale cocktail “Lioness Julianne”, a base di crema di violetta bitott e Prosecco Superiore Bisol1542.E non mancherà il drink celebrativo “Rosso Danieli”, realizzato in occasione dell’anniversario dei 200 anni dell’Hotel, che unisce Gin e Vermouth con gocce di Bitter ed infuso di cannella, chiodi di garofano e noce moscata ed è guarnito con menta e arancia.

Mentre tra le proposte gourmet firmate da chef Fol ci saranno piatti che richiamano la Venezia di un tempo: il risotto allo champagne accompagnato dalla zuppa di pesce alla Chioggiotta e Sua Maestà il baccalà, i gamberi alla bellini e il gelato al fior di latte e frutti rossi e alcuni intramontabili classici, come i blinis panna acida e caviale Calvisius, il foie gras con mosto d’uva e insalata floreale e il celebre branzino al sale con il suo fumetto montato all’aneto e il filetto alla Wellington.

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