Bastano pochi minuti al Padiglione Italia alla 19esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia per realizzare che l'Italia non potrebbe mai essere quella che è senza il mare. Che la sua terra è come la conosciamo perché bagnata costantemente da 8 mila chilometri di coste e che senza di queste la sua terra e forse la sua stessa cultura e ricchezza seccherebbe.
Il progetto “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare” curato da Guendalina Salimei è una riflessione sull'interazione tra le coste italiane e il mare, una moderna wunderkammer dove si intrecciano storie, progetti e visioni legate al mare. Sostenibilità, tutela dell'ambiente, intrecci tra natura e infrastruttura. E poi ancora mappe e illustrazioni che mostrano l'Impero Romano o il fascismo visto dal mare, che spiegano l'impatto della rete dei cavi di dati sottomarini o conteggiano i rilievi italiani non più dal classico "slm" (sul livello del mare) ma dal fondo del mare.
Il progetto ha coinvolto una vasta comunità di architetti, urbanisti e studiosi attraverso una call for visions and projects, raccogliendo oltre 600 proposte. Questa partecipazione collettiva arricchisce il padiglione, rendendolo un luogo di confronto e condivisione di idee innovative.
“TERRÆ AQUÆ” non è solo un'esposizione, ma un invito a ripensare il rapporto tra l'uomo e il mare, sottolineando l'importanza di un'intelligenza collettiva e sostenibile nella gestione delle risorse naturali.
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