Costruire felicità 

Le città e gli ambienti costruiti possono influenzare il nostro umore e il nostro benessere; cosa succederebbe se chiedessimo alle comunità - animate da desideri, bisogni, espressioni diversi - di indicare un luogo dove sentirsi a proprio agio, felici e rilassati, dove in altre parole desidererebbero vivere? Considerando le diverse provenienze ed esigenze geografiche e culturali, i contesti sociali e le disuguaglianze, quali sono -se esistono- i requisiti per rendere possibile che gli esseri umani si sentano felici ed appagati all’interno dell’ambiente in cui vivono? Ci si chiede anche se gli architetti considerano il fattore felicità nelle loro progettazioni come un elemento determinante o come un collaterale. Può l'architettura essere un mezzo per contribuire a costruire la felicità? 

Come afferma Alain de Botton, autore e filosofo britannico nato in Svizzera, nel suo libro “Architettura e Felicità” (Pantheon Books - 2006): La fede nell’importanza dell’architettura si
fonda sull’idea che tutti noi, nel bene e nel male, siamo persone diverse in luoghi diversi e sulla convinzione che sia compito dell’architettura darci un’immagine vivida di ciò che idealmente potremmo essere (...)

Questa edizione cercherà di descrivere il tema della celebrazione, della forza dell’unione collettiva e della resistenza, abbracciando e delineando una prospettiva positivista del vivere insieme. ArchiTuned ha indetto un concorso per cortometraggi e per lungometraggi; durante il Festival verranno presentati i cinque migliori corti ed una selezione di lungometraggi, individuati insieme ad una giuria di esperti e professionisti del mondo dell’architettura e del cinema.

Al termine delle giornate di programmazione, il 2 Settembre, verrà consegnato il premio ufficiale per il cortometraggio e il lungometraggio vincitori dell’edizione 2023 “Building Happiness”.