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23 marzo 2023
di Ada Capitàni

Veneri di cera 

Mostra “Cere anatomiche: La Specola di Firenze - Fondazione Prada, Milano 
Mostra “Cere anatomiche: La Specola di Firenze - Fondazione Prada, Milano 
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Un’opportunità per dare una nuova visibilità alla collezione delle ‘cere anatomiche” del museo La Specola di Firenze, dal 1775 uno dei musei scientifici più antichi d’Europa che al suo interno conserva oltre 3 milioni e mezzo di reperti animali e la raccolta più ampia al mondo di cere anatomiche del XVIII secolo, e attualmente chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione della sua sede storica. Ma anche un modo per vedere oltre il corpo umano, grazie al lavoro del regista canadese David Cronenberg, riflettendo sulle sue possibili mutazioni e contaminazioni grazie alla contaminazione tra scienza e arte. E’ il cuore di  “Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg” il progetto espositivo che ideato in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e Cronenberg apre al pubblico il 24 marzo alla Fondazione Prada di Milano.

“Si tratta del secondo progetto in cui Fondazione Prada usa i propri spazi e il proprio impegno per la presentazione al pubblico della collezione di un’altra istituzione – spiegano Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Presidenti di Fondazione Prada - Dopo il progetto concepito nel 2019 insieme al Kunsthistorisches Museum di Vienna. L’idea di un museo ospite è parte delle riflessioni, iniziate per noi con l’apertura al pubblico della sede di Milano, sul ruolo dei musei e sulla funzione delle mostre nella società di oggi, caratterizzata dall’evoluzione digitale, da una diversa consapevolezza del passato e da un interesse crescente per il dialogo interculturale”.

La mostra riunisce quindi tredici ceroplastiche del XVIII del museo fiorentino, concentrandosi sui modelli anatomici femminili e sul modo in cui il corpo delle donne è stato rappresentato per scopi scientifici. Tra queste le 4 cosiddette Venere anatomiche, conosciute per la loro bellezza.

"L’idea di un museo ospite è parte delle riflessioni, iniziate per noi con l’apertura al pubblico della sede di Milano, sul ruolo dei musei e sulla funzione delle mostre nella società di oggi, caratterizzata dall’evoluzione digitale, da una diversa consapevolezza del passato e da un interesse crescente per il dialogo interculturale”

“Da sempre – spiega nel catalogo edito da Fondazione Prada e ideato dalla graphic designer Irma Boom che accompagna l’esposizione Marco Benvenuti, Presidente del Sistema Museale di Ateneo, Università degli Studi di Firenze - le opere di ceroplastica della Specola hanno attirato l’attenzione del pubblico di visitatori, suscitando sentimenti oscillanti tra l’ammirazione e una vera e propria repulsione. Johann Wolfgang von Goethe, ad esempio, in una lettera del 4 febbraio 1832 indirizzata al consigliere prussiano Christian Peter Wilhelm Beuth per perorare la realizzazione, a Berlino, di un museo di cere anatomiche, scriveva: “Anatomia plastica è il soggetto; a Firenze essa è stata portata avanti a un alto livello per un lungo tempo, ma da nessuna parte si può intraprendere con altrettanto successo come là, dove per natura sono pienamente attivi scienza, arte, gusto e tecnica”.

Se lo scrittore francese Henri Beyle (Stendhal) descrisse così la sua visita al Museo di Storia Naturale, “Che piacere deve provare un anatomista entrando nel Museo! Nulla di più acconcio, di più preciso, di più istruttivo”, l’autore di Moby Dick, Hermann Melville, definì nel 1857 la collezione delle cere horrible and nauseating. Una collezione che, comunque la si voglia giudicare, suscita emozioni profonde”.

A sua volta l’inedito cortometraggio di David Cronenberg girato negli spazi della Specola propone uno sguardo alternativo sulle figure femminili di cera, liberandole dalla loro funzione accademica in quanto strumento medico e didattico, con l’obiettivo di generare una pluralità di suggestioni e reazioni. La narrazione scientifica e quella artistica prendono forma in due allestimenti indipendenti (realizzati dall’agenzia creativa Random Studio): lo spazio espositivo principale di Fondazione Prada (al primo piano del Podium) ospita così le cere del museo La Specola secondo un tradizionale approccio museale mentre al piano terra le stesse opere sono protagonista di un processo di metamorfosi secondo la visione del regista.

L'inedito cortometraggio di David Cronenberg girato negli spazi della Specola propone uno sguardo alternativo sulle figure femminili di cera, liberandole dalla loro funzione accademica in quanto strumento medico e didattico, con l’obiettivo di generare una pluralità di suggestioni e reazioni.

“Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali – spiega David Cronenberg - Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”.

 

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