'Animali' in vacanza

 Colori sgargianti e tinte vivaci. I pannelli in legno si animano di animali ritratti con precisione mentre fumano, guidano moto e auto, sorseggiano aperitivi, mangiano coni gelato o sono in posa per un selfie. Vizi e virtù di noi umani. La grande tecnica dell’artista (molto famosa negli Usa e semi-sconosciuta nel Vecchio Continente) fa da controcanto così all’ironia, al taglio buffo e decisamente ‘pop’ dell’esposizione. Tanto che il vernissage ha richiamato anche molti giovani. 

“Gli animali sono come noi  - spiega Heffernan  parlando con Mag 1861 - amano i bambini per tutta la vita,  hanno un grande istinto di protezione.  Mi auguro di dare loro una voce attraverso i miei dipinti”.  
Grafica e pittrice, Heffernan è da sempre amante degli animali. Nata a Taiwan si è trasferita negli Stati Uniti per il lavoro del padre, ufficiale dell’aeronautica militare.  E’ cresciuta tra le mega fattorie nello stato di New York e ora vive nello Utah (“dove c’è la più bella neve del mondo”). E l’ispirazione è sempre in ‘agguato’: cani, gatti, conigli e galline girano sono di casa e fanno da ‘modelli’. 
L’amore di Lucia Heffernan per gli animali è impresso nel cerchio di un anello. “Mio marito mi ha chiesto di sposarlo regalandomi un cucciolo di American bulldog che, attaccato al collare, aveva l’anello di fidanzamento”.

Questa artista ha “uno stile molto pop, fruibile dal pubblico giovane da chi ama la cultura manga” spiega Iginio Straffi, presidente e fondatore del gruppo Rainbow,  organizzatore della mostra. “Roma  - continua il produttore - ha bisogno di essere aiutata a livello di immagine con eventi e iniziative. Noi dobbiamo cercare di riportare nella Capitale la centralità del mondo dell’arte e della cultura”. 

I pannelli in legno si animano di animali ritratti con precisione mentre fumano, guidano moto e auto, sorseggiano aperitivi, mangiano coni gelato o sono in posa per un selfie

Né un gatto, né una Lupa. O forse Roma è tutti e due gli animali insieme e altri ancora.  “Non riesco a pensare a un animale specifico quando penso a Roma perché  - osserva la pittrice - è una città con tante sfaccettature. E’ pazzesca, vibrante ha un ottimo cibo, una moda fantastica e brulica  come New York City”.  E il quadro del topo gladiatore, assicura l’artista, non è frutto di un incontro inaspettato sui marciapiedi romani. “Da quando sono qui non ho visto neanche un topo”, giura.  Ma il tempo è galantuomo…