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1 settembre 2022
di Silvia Inghirami

Viva l'invasione americana

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Un’estate da sold out. L’Italia turistica macina record e brinda al grande ritorno degli stranieri, in particolare americani e inglesi. Le prenotazioni aeree hanno registrato un aumento del 138% annuo a luglio, del 103% ad agosto e del 173% a settembre; quelle provenienti dagli Usa hanno segnato a luglio +256,8% e dalla Gran Bretagna +228,1%.  

Le strutture ricettive di lusso sono quelle che più hanno beneficiato dell’arrivo dei viaggiatori stranieri

I dati sulle strutture ricettive infondono entusiasmo: più del 90% di camere occupate negli alberghi della costa ligure, della Costiera Amalfitana, della Versilia, della Riviera del Conero, della Costa Smeralda. Pienone anche nelle località pugliesi del Salento, nel Golfo degli Aranci in Sardegna, nella Riviera dei Ciclopi in Sicilia.

Le strutture ricettive di lusso sono quelle che più hanno beneficiato dell’arrivo dei viaggiatori esteri: la crescita è stata a giugno-luglio del 5% rispetto allo stesso periodo del 2019 e - secondo stime del ministero del turismo – del 6,2% ad agosto. I brutti ricordi della pandemia sono svaniti: a giugno-luglio il 62% delle strutture ha raggiunto i livelli di presenze pre-Covid e il 47% ha avuto risultati migliori (+7%). Anche agosto sembra aver superato il 2019 e finalmente le città d’arte sono tornate fortemente attrattive.

“Da Pasqua in poi – fa notare Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria -- tutti sono tornati a viaggiare. La bella notizia è che sono venuti tantissimi stranieri in particolare gli americani che appartengono al segmento alto spendente e non hanno fatto rimpiangere le assenze di asiatici e russi”.

“L’estate chiuderà bene, con un bilancio positivo – conferma Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi – anche se agosto non ha fatto l’exploit che ci aspettavamo, visti i risultati raggiunti a giugno e luglio, quando l’incremento complessivo delle presenze (italiani e stranieri) è stato rispettivamente del 2,4% e dell’1,5% rispetto al 2019. Grazie al cambio favorevole, abbiamo assistito al grande ritorno di americani e canadesi, a fronte dell’assenza dei russi (anche se qualcuno si è visto..) e degli asiatici”.

“Le città d’arte – prosegue Lalli - dopo due anni di pena hanno avuto finalmente risultati molto buoni, così come le destinazioni top: Capri, la costiera Amalfitana, Portofino, la Sardegna. Qui le imprese hanno potuto adeguare i prezzi all’inflazione galoppante”. Anche gli italiani hanno ripreso a viaggiare e “le Regioni che hanno fatto un buon lavoro di promozione e di adeguamento dell’offerta, come Puglia e Toscana, hanno ottenuto risultati”. Più in sofferenza la costiera romagnola che “è sempre stata la regina dell’estate, ma poiché raccoglie una clientela di reddito medio-basso sta subendo di più il caro vita. Inoltre, ha sofferto la mancanza dei turisti russi, i grandi assenti di questa estate: si è dovuta reinventare velocemente ma con una marginalità così bassa, visti gli aumenti spropositati dell’energia, si è trovata in estrema difficoltà”.

Grazie al cambio favorevole, abbiamo assistito al grande ritorno di americani e canadesi, a fronte dell’assenza dei russi (anche se qualcuno si è visto..) e degli asiatici”.

LAltre destinazioni, come il Molise e le Marche, hanno proseguito il trend positivo dell’altr’anno mentre Procida, capitale della cultura, non ha avuto exploit, dal momento che non poteva modificare troppo l’offerta ricettiva esistente. In prospettiva, secondo Lalli, aumenterà l’attrattività dei piccoli borghi, che usufruiranno degli stanziamenti del Pnrr. Sicuramente, secondo la presidente di Federturismo, proseguirà l’andamento positivo della Costiera Amalfitana e delle isole campane, nonché le destinazioni pugliesi, grazie alla politica di promozione intrapresa dalla Regione. Ma notevoli successi – conclude Lalli – sono stati conseguiti quest’anno anche dalla montagna e dai charter delle barche. Tutti risultati, conclude, che potrebbero essere messi in discussione dal caro-bollette e dall’incertezza politica.

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