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5 dicembre 2022

Una 'pepita' profumata

 Tartufo d'Alba
 Tartufo d'Alba
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Anche lei ha accompagnato i trifulai di notte sulle colline, a fianco dei Tabui, i cani meticci che ‘cacciano le prede’ nascoste nella terra. Liliana Allena, presidente dell’Ente fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, sa quale emozione si prova a scovare un tartufo sotto una luna piena.

In un mondo fino a pochi anni fa tutto maschile, anche trifulao si coniuga ora al femminile: “E' una tradizione che viene tramandata dai genitori ai figli; si segnano i luoghi, le condizioni climatiche, le fasi della luna. Il libricino di appunti passa di mano ed ora sta arrivando a figlie e nipoti”.

“E’ un’esperienza bellissima – racconta - si va di notte perché non si vuole far sapere dove si fa la scoperta, ci si perde nelle colline finché non fa giorno”. All’apertura, il 21 settembre, la raccolta si prospettava “impegnativa” a causa della lunga siccità: ma poi sono arrivate le piogge e la speranza è volata in alto.  

Allena è al secondo mandato dell’Ente e presenzierà altre due fiere, dopo quella di quest’anno che dall’8 ottobre dura fino al 4 dicembre. “Siamo passati da 6 a 9 settimane: è l’evento più lungo del mondo. Questo perchè non si tratta di un normale momento commerciale: noi organizziamo eventi”. L’obiettivo non è vendere tartufi ma promuovere il territorio e l’economia che gira intorno al prezioso fungo.

“Insieme al Centro nazionale studi del tartufo è stata istituita la commissione di qualità del Tartufo Bianco d’Alba: i giudici, ogni sabato e domenica mattina, prima di aprire il mercato controllano il prodotto in vendita ed escludono quello non consono. Se nelle 48 ore successive all’acquisto sorgessero problemi, attraverso il Centro viene sostituito il tartufo. Siamo l’unica fiera con una commissione che certifica la qualità”.

L’obiettivo non è vendere tartufi ma promuovere il territorio e l’economia che gira intorno al prezioso fungo

L’asta mondiale del tartufo si è tenuta al Castello Grinzane Cavour il 13 novembre: qui in collegamento con Hong Kong, Singapore, Doha e Vienna vengono battuti i lotti dei tartufi più pregiati, il cui importo è devoluto in beneficienza. L’anno scorso è stata superata la cifra di 457 mila euro. Dal 1999 ad oggi sono stati raccolti 5 milioni e 700 mila euro destinati a progetti solidali.

Nelle annate più critiche il prezzo ha raggiunto 800 euro all’etto: vedremo cosa succederà quest’anno. “Per noi – sottolinea Allena - il prezzo più corretto è tra i 250 e i 400 euro: questo livello consente di far lavorare tutti bene e di soddisfare le richieste di un pubblico vasto”. Oltre agli italiani che “investono” per consumo personale, a spendere di più sono giapponesi, americani e svizzeri.

Poi c’è chi lo riceve in dono: ogni anno è scelta una personalità di rilievo che viene omaggiata da Alba. Un evento che ha le radici nella tradizione contadina, quando il tartufo veniva regalato al medico, al farmacista, al sindaco. Negli anni ’50 si è trasformato in un’azione di marketing: la ‘pepita’ è andata a Winston Churchill, a Harry Truman, a Marilyn Monroe. Nel 2017 un esemplare di tre etti è stato donato a Papa Francesco. Tra gli ultimi a riceverlo, Ennio Morricone, Bebe Vio, Liliana Segre, Carlo Messina.

Ma al di là di queste azioni mediatiche, quello che conta è la presenza dei turisti, provenienti da ogni parte del mondo.

“Gli hotel e i ristoranti di Alba e dintorni sono sold out da mesi – riferisce Allena - e pensiamo di superare i livelli del 2019”. Per il prossimo anno bisogna prenotare già in primavera.

I ‘cooking show’ e le ‘cene insolite’, che offrono un’esperienza sia culturale che enogastronomica, hanno un grande successo: “gli stranieri ne vanno pazzi”. “I visitatori dormono a Torino, Asti, Alessandria: la ricaduta è su tutto il Piemonte”.

Ma Allena non si accontenta di fare promozione turistica. Quest’anno i temi della Fiera sono la sostenibilità e il cambiamento climatico: “Time is up”. Si tratta di problemi che riguardano direttamente il settore.  La scorsa stagione è stata “in salita” e quest’anno si prospetta non facile per i lunghi mesi passati senza piogge.

I piemontesi naturalmente non demordono e la campagna di crowdfunding per salvaguardare l’ambiente, ripulire i boschi e ripristinare le tartufaie, sta dando i suoi frutti. La strategia dell’Ente Fiera è poi di promuovere la cucina fatta con i prodotti locali: così quest’anno vengono premiati due giovani chef, Chiara Pavan e Christian Brutto del ristorante Venissa di Venezia, per la loro attenzione alla “cucina ambientale” che persegue la coerenza tra i piatti proposti e l’ambiente circostante.

L’Ente Fiera da parte sua ha portato avanti il percorso certificazione Iso 20121: “Vogliamo con i fatti dare il buon esempio”, spiega Allena. Ma l’impegno più grande è educare i giovani: “Abbiamo istituito ‘Alba Truffle Bimbi’ a cui partecipano migliaia di bambini, e abbiamo stretto una partnership con Microsoft: puntiamo al metaverso e all’innovazione digitale”. Il tartufo esce da sotto terra e corre sui binari dell’intelligenza artificiale.

 

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