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14 dicembre 2023
di Véronique Viriglio

In Italia la Street Art si tinge di rosa

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La scena della Street Art italiana si sta arricchendo con il contributo originale delle street artist donne, sempre più numerose e determinate a farsi conoscere, in un settore in passato spesso declinato al maschile. Sfatiamo luoghi comuni e stereotipi secondo cui trattandosi di un’attività fisicamente impegnativa, in contesti urbani a volte non facili, le artiste non potessero avere anche loro voce in capitolo.

Da Rovigo a Caorle, da Roma a Diamante, da Montesilvano a Napoli, le “ragazze con le bombolette” sono accomunate da una certa visione dell’arte urbana, ambasciatrici di messaggi molto impegnati senza però rinunciare alla poesia, alla fiaba, evidenziando il valore delle diversità e dell’umanità, da custodire oggi più di ieri. Con la propria arte lottano contro ogni forma di violenza fisica e psicologica, contro le disparità di genere, le disuguaglianze, in difesa dei diritti, e lo fanno rappresentando figure femminili emblematiche, vere e proprie icone in ambito sociale, culturale, scientifico e ambientale. 

Da Rovigo a Caorle, da Roma a Diamante, da Montesilvano a Napoli, le “ragazze con le bombolette” sono accomunate da una certa visione dell’arte urbana, ambasciatrici di messaggi molto impegnati senza però rinunciare alla poesia, alla fiaba, evidenziando il valore delle diversità e dell’umanità, da custodire oggi più di ieri.

Per un concentrato di Street Art italiana declinata al femminile, la destinazione perfetta è Sant’Angelo di Roccavelce, noto come il Paese delle fiabe, a circa 25 km da Viterbo. Nato dall’effervescenza creativa di due uomini – Alessandro e Gianluca Chiovalli, fondatori dell’associazione Acas – il progetto è stato esclusivamente affidato a delle street artist donne.

Le case e le stradine del piccolo borgo contadino del viterbese sono state dipinte da alcune delle artiste più note della scena italiana, tra cui SteReal (Stefania Marchetto di Milano), Rame 13 (di Pisa), Manuela Merlo (in arte Uman), Giusy Guerriero, e ancora Tina Lo Iodice, Daniela Lai, Layla Xing, Stefania Capati, le giovani Isabella Modanese e Cecilia Tacconi di Bolzano e Desiré Di Liberto, di Agrigento. Del ‘tempio’ della Street Art femminile italiana fanno parte, tra le altre, la padovana Vera Bugatti, la napoletana Magdalena Mandragona, le romane Alice Pasquini e Alessandra Carloni.

Mag 1861 ha incontrato alcune delle giovani talentuose street artist italiane che si stanno facendo strada nel Bel Paese e all’estero.

Alessandra Carloni

Dopo gli anni di formazione al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Roma, Alessandra Carloni si è avvicinata all'arte urbana nel 2009, alla fine degli studi, portando avanti parallelamente il suo percorso in pittura. Quello che inizialmente ha preso come un gioco, negli anni è diventato insieme alla pittura il suo percorso lavorativo principale, maturando una cifra stilistica pienamente riconoscibile.

Nei suoi lavori rappresenta messaggi e concetti attraverso un linguaggio fiabesco e sognante, dove viaggio, volo e sospensione surreale sono predominanti e hanno come protagonista una figura simbolica, una sorta di viaggiatore/sognatore privo di occhi, che fluisce in questi scenari attraversando e portando con sé ogni volta un significato diverso, spesso legato a un concetto o a una tematica specifica, oppure al luogo stesso in cui l’artista sta agendo con il suo intervento murale. Con questo linguaggio tratta molto spesso tematiche correlate al rispetto per l'ambiente, all'educazione, ai diritti umani, oltre alla lotta per la parità di genere e contro la violenza sulle donne.

Tra i muri più emblematici c’è quello realizzato a Napoli nel 2019, intitolato "Equilibrio degli opposti", che racconta proprio la parità di genere in chiave onirica e surreale. Un altro lavoro significativo è "Get Out", nell’ambito del Pulpa Festival 2021, nel comune di Montesilvano, che è una riflessione sul rispetto per l'ambiente, di come l'uomo spesso eserciti un ruolo negativo nel mantenimento dei delicati equilibri del sistema uomo – natura.

Tra i muri più emblematici c’è quello realizzato a Napoli nel 2019, intitolato "Equilibrio degli opposti", che racconta proprio la parità di genere in chiave onirica e surreale

Di particolare importanza anche "L'uomo del mare", sito nel piccolo comune di Caorle (Liguria), che racconta in chiave assolutamente favolistica la lunga tradizione della pesca locale e l'energia del mare che si respira. “Spero che noi street artist potremmo continuare a dare a voce a dei messaggi che siano pieni di contenuto, che abbiano in sé una forza poetica tale da dare modo alle persone di riflettere”, auspica Alessandra nell’intervista a Mag 1861. Per questo motivo le piacerebbe “far ritornare il linguaggio dell'arte urbana alla forza del messaggio che aveva all'origine, una ventina di anni fa, quando io da ragazza ne ho subito il fascino, allontanandosi così dal dilagante fenomeno commerciale che sta invece assumendo negli ultimi anni, puntando molto di più sull'impatto estetico che sulla forza del messaggio in sé”.

Giusy Guerriero 

"Mi sono avvicinata al mondo della Street Art in modo del tutto inaspettato. All'inizio, ero immersa nel mio percorso accademico, completamente a mio agio tra cavalletti e tavolozze, senza mai immaginare che avrei abbracciato una forma d'arte così diversa e urbana”, esordisce Giusy a Mag 1861. L'opportunità si è presentata durante uno dei suoi Live Painting su tela, quando uno street artist romano le ha chiesto se avesse voluto aiutarlo in un progetto murale. Accettando la sfida, Giusy ha varcato una soglia completamente nuova. Il suo primo murale l'ha realizzato in collaborazione con lui nel 2016, un'esperienza che si è rivelata appassionante e che ha aperto le porte a un mondo creativo affascinante. Si è laureata all'Accademia di Belle Arti di Roma, specializzandosi in pittura, e grazie al programma Erasmus ha arricchito notevolmente la sua formazione, trascorrendo un anno presso la Facultad de Bellas Artes de Sevilla.

Un percorso formativo variegato che ha contribuito in modo significativo a plasmare la sua identità artistica e a guidare le sue scelte future. Dopo la laurea, conseguita nel 2016, ha intrapreso la strada della Street Art e ha iniziato a insegnare arte, per condividere la sua passione e le sue competenze. Giusy trae ispirazione da varie fonti e i suoi temi di predilezione sono molteplici: è appassionata di arte figurativa e nel contempo il suo lavoro artistico è fortemente influenzato da riflessioni personali e dall'osservazione della società. Attraverso le sue opere esprime i suoi sentimenti come donna e come essere umano in generale.

“I messaggi che veicolo variano notevolmente, spesso in relazione al periodo personale che sto attraversando. Desidero che gli osservatori possano identificarsi nei momenti che rappresento, che possono essere comuni a tutti”, racconta Giusy. Pertanto le sensazioni che cerca di catturare vanno dalle più semplici alle più complesse, spesso con ritratti diretti o raffigurazioni di momenti significativi che tutti noi viviamo, come il semplice sfiorarsi, il pensiero profondo e la riflessione. “Esploro il mondo interiore di ciascuno di noi. Ultimamente, mi sento particolarmente vicina al tema femminista e alla forza delle donne.

Cerco di rappresentarlo in modo autentico, evitando luoghi comuni e cercando di dare voce a nuove prospettive”, sottolinea la street artist romana. I suoi murales più emblematici si trovano in diverse località italiane. A Roma, ad esempio, uno dei suoi ultimi lavori lo ha realizzato nel quartiere S.Paolo: una sua personale interpretazione della scienziata Rosalind Franklin. A S. Angelo di Roccavelce ha dato un ricco contributo al mondo fiabesco con la Sirenetta, il Soldatino di Stagno e la Bella e la Bestia. Scendendo in Calabria, a Diamante, ha dedicato un murales al tema dell'immigrazione, con una rappresentazione anamorfica di due bambini che giocano senza limiti e confini.

Infine, a Rovigo, nello specifico a Taglio di Po, ha raffigurato una bambina che cavalca un airone, un uccello tipico della zona. “Apritevi alla bellezza, alla diversità e alla riflessione. La Street Art è un medium che può abbattere barriere, connettere le persone e suscitare emozioni”: è questo l’invito di Giusy al pubblico. Attraverso i suoi murales spera di poter ispirare una visione del mondo con occhi nuovi, un mondo in cui la diversità è ricchezza e la forza delle donne è un motore. In un momento di sfide sociali impellenti, la creatività in generale è portatrice di consapevolezza, in particolare sull’importanza del senso di unità, del dialogo e della condivisione.

Manuela Merlo - Uman

L'Arte, il disegno, la pittura sono tutte passioni che Manuela Merlo – in arte Uman – ha coltivato sin da piccola, ma ha poi scoperto da ‘grande’. A Mag 1861 racconta che da che ha memoria di se stessa, “ho sempre una matita o una penna in mano per disegnare”, motivo per cui è stata una scelta naturale seguire la strada artistica. Diplomata all'Istituto d'Arte di Roma III e poi all'Accademia di Belle Arti, Uman ha seguito molti workshop e corsi con artisti internazionali, ma la "vita" da pittrice di strada è stata la sua “migliore maestra”. Il suo interesse per la Street Art è nato seguendo le incredibili imprese di Banksy in giro per il mondo. A quei tempi lei dipingeva su tela, ed è stato solo dopo un magico incontro con Mario D’Amico, fondatore dei "Pittori Anonimi Trullo", che i suoi colori sono esplosi anche sui muri delle città. Con loro collabora ormai da anni alla realizzazione di vari progetti di Street Art.

In particolare Manuela ama dipingere ritratti, soprattutto di Donne: “Attraverso i volti e i loro occhi forse riesco a vedere me stessa”, dice la street artist romana. Le donne sono le principali protagoniste dei suoi dipinti, trae ispirazione sia da personaggi del passato che dai volti che incontra nella vita e che colpiscono la sua immaginazione. Tra i murales a cui è particolarmente affezionata c’è sicuramente "Frida", il primo in assoluto che ha realizzato nella borgata del Trullo, dove ce ne sono diversi altri.

Tra i murales a cui è particolarmente affezionata c’è sicuramente "Frida", il primo in assoluto che ha realizzato nella borgata del Trullo, dove ce ne sono diversi altri

Ad Adria, nel Veneto, Manuela si è ritratta con la madre e il figlio. A Sant'Angelo il Paese delle fiabe ne ha realizzati quattro, tra cui l’ultimo pochi giorni fa, regalando al borgo viterbese il Cappellaio matto di Alice nel Paese delle Meraviglie. La sua firma su quadri e murales è riconoscibilissima – Uman - così come il suo stile. La famiglia e gli amici l’hanno sempre chiamata Manu e Uman è semplicemente l’anagramma. “Una frase molto significativa, che mi ripeto spesso, e che ho scritto anche su un muro, non è mia, ma di una donna che stimo molto”, conclude la talentuosa artista. Manuela cita l’astronauta Samantha Cristoforetti: “Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione". Detto da colei che è arrivata nello spazio, niente male!

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