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30 marzo 2024

Sakura d’Emilia

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Tra la seconda metà di marzo e i primi di aprile inizia il conto alla rovescia. I viaggiatori di tutto il mondo si danno appuntamento per ammirarli sbocciare nei parchi cittadini e nei punti di osservazione panoramici del paese. I fiori di ciliegio del Giappone sono certamente una parte del Pil nazionale. Sul sito dell’Ente meteorologico giapponese è addirittura possibile seguire in tempo reale le previsioni delle hanami (letteralmente osservazione dei fiori), simbolo della caducità della vita e del suo valore.

 

Quella astronomica cade dell'equinozio del 20 o 21 marzo ma ovunque la fioritura dei ciliegi annuncia l'inizio della primavera: un evento di straordinaria bellezza, effimero, che dura pochissimi giorni. Ma dimenticate ora il Giappone e volate (perlomeno mentalmente) sulla valle del Panaro, nel modenese. Anche qui la campagna presto offrirà la visione di un mare spumeggiante di fiori bianchi e rosati. A Vignola, con la sua maestosa rocca medievale passata dai Contrari ai Buoncompagni, la fioritura viene festeggiata anche con carri allegorici, manifestazioni folcloristiche e con la tradizionale Festa dei Ciliegi in Fiore. Nella campagna, intorno all’Acetaia San Giovanni da un lato e lungo la via che arriva fino a Marano sul Panaro dall’altro, pic nic ed escursioni in bicicletta tra petali bianchi sono eventi comandati.

 

In origine era la Mora di Vignola, sua maestà la ciliegia diventa Igp nel 2012, dolce e profumata. La sua polpa è consistente e croccante, favorita dai terreni fertili delle cosiddette "basse", ovvero i bordi del fiume Panaro resi fertili da esondazioni e dal drenaggio offerto dallo strato di ghiaia, un tempo letto del fiume stesso. Numerosi documenti storici confermano che il ciliegio è presente, in consociazione alla vite, già a metà dell’Ottocento. La coltivazione, la raccolta e la vendita della ciliegia nel territorio hanno creato anche particolari figure professionali, come le cernitrici, donne dedite alla selezione ed al confezionamento del frutto.

 

Per il Giappone il ciliegio è strumento diplomatico, offerto in dono ad altri paesi nel quadro delle relazioni bilaterali: è il caso dei ciliegi del parco dell’EUR, a Roma, e di quelli del National Mall di Washington, negli Stati Uniti, l’area in cui si trovano la sede del Congresso americano e vari monumenti. Ma anche l’Emilia ne ha fatto un simbolo e un'onorificenza. Nel 1981 venne istituito il premio Ciliegia d'Oro, promosso ogni anno dal Centro Studi Vignola e patrocinato dalle Distillerie Toschi: durante la Festa dei ciliegi in fiore viene assegnato ad un personaggio modenese o emiliano distintosi a livello nazionale nel settore sociale, culturale, industriale, sportivo e umanitario. Tra i più illustri, si rammentano Enzo Ferrari, Luciano Pavarotti, Luca Cordero di Montezemolo, Luca Toni e Massimo Bottura.

 

Mentre scriviamo, le ore sono cruciali per l’apertura dei boccioli, i cui tempi oggi sono studiati anche rispetto al cambiamento climatico. In Giappone è attesa per il 30 marzo, un poco in anticipo, ma non tanto quanto quella del 2021, che cadde il 26 marzo, forse la più precoce in secoli di attenta osservazione. A Vignola, non ci si è ancora pronunciati sulla data esatta della fioritura,  ma se Pasqua e Pasquetta si annunciano variabili, la Festa dei Ciliegi in Fiore, dal 6 al 12 aprile, appare protetta dagli auspici di un meteo in miglioramento. Allora, di certo, tutti i boccioli saranno ormai aperti per lo spettacolo collettivo e qualcuno, a testa in su, comincerà a pensare anche alla prossima raccolta. A inizio giugno a “Vignola, è tempo di ciliegie”, recita una storica manifestazione locale.

 

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