Ne "Il diavolo veste Prada" è un classico il monologo in cui la terribile Miranda Priestly (Meryl Streep) direttrice della rivista di moda Runway, spiega ad una ingenua e ignara Andy Sachs (Anne Hathaway) che il maglioncino ceruleo infeltrito da lei indossato, non è un semplice capo azzurro scelto fuori dalle logiche della moda ma il risultato di processo di selezione orchestrato con consapevolezza da chi lavora nel settore.
Il film tratto dall’omonimo romanzo del 2003 uscì nel 2006 e raccontava con questa scena divenuta cult come e quanto può incidere sulle tendenze anche del guardaroba più distratto, la scelta di un colore.
Il ‘ceruleo’ è stato, non a caso il primo “colore dell’anno” che Pantone - l’azienda americana che dagli anni Sessanta ha creato un sistema di catalogazione cromatica divenuto nel tempo il riferimento internazionale per distinguere i colori – ha indicato nel 2000 come tinta destinata a condizionare e influenzare per l’anno successivo la moda.
Selezionato dal Pantone Color Institute che dal 1986 riunisce un gruppo di esperti coloristi, “Il colore dell’anno’ è diventato oggi un vero e proprio evento mediatico che tiene stilisti e appassionati con il fiato sospeso, incuriosisce e dà il là alle collezioni che vedremo sfilare sulle passerelle, ai capi esposti in vetrina e quindi appesi nei nostri guardaroba. Un colore che ritroveremo anche nella scelta del make-up come della carta da parati di casa.
Quest’anno la decisione è caduta sul ‘Magenta’. 18-1750 Viva Magenta come è stato chiamato è un particolare tipo di rosso cremisi. Una tinta che non fa parte dello spettro ottico naturale e che è stata scoperta per caso in Francia a Lione da François-Emmanuel Verguin mentre faceva esperimenti cromatici. Un nuovo colore che brevettato inizialmente come fuchsine prese l’attuale denominazione in omaggio alla città lombarda, dove nel 1859 si svolse la delle battaglie della seconda guerra di indipendenza italiana che vide la vittoria dei franco-piemontesi e lo spargimento di molto sangue.
Adesso il Pantone Color Institute ha scelto questa tinta per trainare le prossime tendenze. “Una tonalità non convenzionale per un tempo non convenzionale – è la motivazione dei coloristi - un colore assertivo, ma non aggressivo, un rosso carminio che non domina con audacia ma adotta invece un approccio pugno in un guanto di velluto. Accoglie chiunque e tutti con la stessa verve per la vita e spirito ribelle.
È un colore audace, pieno di spirito e inclusivo di tutti". Insomma il colore perfetto per interpretare dopo gli anni della pandemia e le crisi ambientali e geopolitiche che il mondo sta vivendo un sentimento di riscatto e di speranza verso il futuro ma anche quella logica di inclusività e di riconoscimento del diverso. Inusuale e trasversale perché può essere ben abbinato sia ai toni freddi che a quelli caldi, ha già fatto incursione la passata stagione nelle collezioni di qualche lungimirante stilista.
Ad indossare un tailleur giacca e pantaloni color magenta è stata proprio in questi giorni Kate Middleton nel suo viaggio a Boston. Non solo moda. A decidere di dare seguito alla tendenza 2023 Pantone ci sono già marchi della tecnologia e dell’arredo come Motorola e Spoonflower, che hanno già fatto sapere di aver puntato per nuovi prodotti su questo colore.
13 agosto 2024
19 luglio 2024