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11 gennaio 2023
di Sonia Montrella

Louis Vuitton mette un italiano in valigia

 
 
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Inarrestabile. Pietro Beccari non si ferma. E col nuovo anno, il manager italiano stimatissimo nell'alta moda lascia il posto di ad di Christian Dior Couture per sedere sulla poltrona più ambita, alla guida di Louis Vuitton. La maison del lusso per eccellenza spalanca per la prima volta le sue stanze dei bottoni a un italiano. 

Un italiano alla guida di Louis Vuitton - di Valentina Ragno

Per Beccari è un altro salto nell'impero di Bernard Arnault. Lavora nella celebre casa di moda da 17 anni. Nel gruppo di Arnault entra come vicepresidente esecutivo Marketing e Comunicazione per Louis Vuitton. Da quel primo incarico inanella un successo dietro l'altro, a capo dei marchi più blasonati del panorama internazionale. Nel 2012 Beccari è presidente e ceo di Fendi. Da febbraio 2018 prende il timone di Christian Dior Couture, oltre che membro del Comitato esecutivo di LVMH. Infine la nomina più importante, e più glamour. 

 “Pietro Beccari ha svolto un lavoro eccezionale per Christian Dior negli ultimi cinque anni”, ha commentato Arnault. “La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison”, ha aggiunto l’imprenditore francese che, con un patrimonio netto di 196,5 miliardi, è tra gli uomini più ricchi al mondo.

Arnault: "La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison"

Nato a Parma il 23 agosto del 1967, Beccari si laurea nel 1992 in gestione aziendale. Inizia il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat (USA), per poi passare alla direzione generale di Henkel (Germania), dove ricopre il ruolo di Vicepresidente della divisione Haircare. Poi il salto in un settore sconosciuto: il fashion di alta gamma. Il resto è cronaca di oggi. 

"L’attitudine mentale rispetto alla vita è quello che determina il successo e l’insuccesso"

Il segreto del successo? Lo ha spiegato lui stesso durante la cerimonia di consegna di un premio conferito dall’università di Parma agli ex alunni: un’attitudine mentale fatta di “perseveranza e feroce determinazione; divina insoddisfazione e curiosità; autenticità e capacità di rimanere se stessi".

“L’attitudine mentale rispetto alla vita è quello che determina il successo e l’insuccesso. Le occasioni sono tutte intorno a noi, abbiamo la possibilità di coglierle solo se siamo pronti e abbiamo la mentalità giusta per farle diventare davvero tali”, ha spiegato Beccari. 

Lo sport mi ha reso quello che sono

Sposato con Elisabetta, la compagna di sempre, e padre di tre figlie, il manager nasconde (poco) un passato da calciatore (mancato). Fu Arrigo Sacchi a fargli capire che non era esattamente un campione. Tuttavia, ha raccontato tempo fa: “Lo sport mi ha reso quello che sono. Mi alzavo al mattino alle 4 per fare tutto. Ho imparato la disciplina così, mi ha reso calvinista. E mi ha insegnato la forza del gioco di squadra”.

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