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25 maggio 2023

Il weekend più bello dell'anno

Stefano Bottura 
Stefano Bottura 
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"Siamo carichi e molto contenti": Carlo Pastore e Stefano Bottura, rispettivamente direttore artistico e direttore del 'MiAmi', affrontano così la vigilia del loro festival, che si svolgerà come da tradizione al circolo Magnolia di Milano 26, 27 e 28 maggio. Il 'MiAmi' è ormai diventato uno degli eventi più importanti della stagione musicale italiana, in qualche modo pari al Festival di Sanremo e al Concertone del Primo Maggio di Roma, ma, come ci tengono a specificare gli organizzatori, "Sanremo è un programma televisivo che va in onda sulla tv pubblica, per il 'MiAmi' bisogna pagare il biglietto e questo determina la natura diversa dell'evento.

E in più si poggia sulle nostre interessanti ma non protette spalle - e ride - c'è un'altra vibrazione". Tutto vero, il 'MiAmi' ha un approccio totalmente diverso alla musica, sia che una persona lo organizzi, sia che partecipi come pubblico, nonostante rappresenti per un artista un ottimo punto di partenza o di arrivo (quindi celebrazione dei risultati ottenuti con la propria musica). L'atmosfera è quella autentica del festival, un festival che negli anni è riuscito a costruire una community interessata non solo a quello che succede nella musica italiana, senza alcuna antiquata distinzione tra 'indie' e mainstream, ma soprattutto a quello che succederà. Infatti la più grande difficoltà, oggi, per Pastore e Bottura, tenendo da parte l'impennata dei costi della musica (e non solo), "è spiegare cosa siamo ad una generazione che non ha vissuto il momento più caldo, ci accorgiamo che c'è un sacco di gente che non ha capito bene cosa sia questo festival". Aggiunge Bottura: "Mi hanno chiesto se tutti quegli artisti suonassero davvero dal vivo".

"I palchi sono sei - racconta Pastore - un'altra cosa che ci mette alla prova è aggiungere ogni anno un pezzettino, non per megalomania, ma per creare il weekend più bello dell'anno", uno sforzo che, secondo Bottura, "viene dato per scontato, ma non è scontato, anzi, ogni anno è uno sforzo incredibile". Uno sforzo tangibile considerato che il 'MiAmi' 2023 offrirà ben 102 esibizioni diversi che copriranno ogni genere musicale, dal cantautorato impegnato al rap, dal garage rock ai dj set. Venerdì 26, tra i nomi più attesi, certamente Lil Kvneki, L'Officina della Camomilla, i Verdena, la Lovegang126, Drast, Villabanks, Giuse The Lizia, gli Studio Murena ed i Bnkr44.

Sabato si riparte, tra i molti, con Dente, Fulminacci, Coma_Cose, Rondodasosa, Dargen D'Amico e Mecna. Domenica si chiude con Cosmo, Colombre, Federico Dragona, Ginevra, i Bud Spencer Blues Explosion, Levante e lo speciale live di Vasco Brondi che riveste i panni de Le Luci della Centrale Elettrica per celebrare l'album "Canzoni da spiaggia deturpata".

Il 'MiAmi', prima edizione 2005, può essere considerato un ottimo almanacco per la storia della musica italiana, specie indipendente

"Per comporre la lineup ascoltiamo tutta la musica nuova che esce in Italia - spiega Pastore - cerchiamo il suono che può piacere alla community del 'MiAmi', semplicemente cerchiamo di avere i migliori artisti possibile per fare il miglior festival possibile, sono i dischi che escono a farci venire voglia di lavorare al prossimo festival, quando esce qualcosa che ha energia ti prendi bene e hai voglia di metterla sul palco".

Il 'MiAmi', prima edizione 2005, può essere considerato un ottimo almanacco per la storia della musica italiana, specie indipendente: la materia prima non sono gli introiti pubblicitari o i punti share, ma l'offerta musicale a chi paga un biglietto per assistere. "Chi cerca trova, chi non cerca viene trovato", recita il claim dell'edizione 2023, come a voler dire che niente sfugge agli attenti occhi del 'MiAmi'. "Stiamo capendo dove la musica sta andando - dice infatti Pastore - è questo il senso di questo festival", "Andiamo insieme a chi fa la musica - gli fa eco Bottura - lo facciamo da sempre, il 'MiAmi' è un posto dove chi suona sa che tutti stanno lavorando in quella direzione lì.

Un segno - spiega - sono gli ospiti che vengono a sorpresa, il 'MiAmi' è bello perché amplifica cose piccoline che sono nell'aria e le ferma come una fotografia". Su questa solidità ideologica in qualche modo si fonda il successo del 'MiAmi', così è e così sarà, anche per quanto riguarda il futuro. "Nel 2013 pensavo che fosse il mio ultimo 'MiAmi' e invece sono ancora qui - ammette Pastore - qualche idea per l'anno prossimo ce l'abbiamo, quando fai un festival, nonostante la fatica, pensi subito a quello dopo". 

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