Emergent, gli artisti da non perdere di vista
Una gioia per gli occhi e uno stimolo per la creatività, girovagare tra gli stand di miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano, nei padiglioni di Allianz Mico. Accanto alla blasonata sezione Established, dove si trovano le più importanti realtà operanti a livello internazionale c’è quella effervescente dedicata alle gallerie specializzate nella promozione di giovani artisti. Quest’anno Emergent ne ospita 22, di cui sette italiane.
A illuminarci su questo mondo è stata la curatrice di Emergent, Attilia Fattori Franchini. Che si è detta più che “soddisfatta della qualità dei progetti speciali che le gallerie ogni anno pensano per questa sezione, da un punto di vista artistico e installativo”.
I lavori “Sono tutti molto ambiziosi per cui ho la fortuna di scegliere tra proposte fantastiche. Il criterio di scelta è davvero basato sulla qualità della proposta artistica”. Che ogni anno è un po’ diversa dalla tendenza stilistica dell’anno precedente. In questa edizione “sicuramente c’è una tensione tra pittura figurativa e pittura astratta. Se in altri periodi la pittura figurativa predominava all’interno della sezione - spiega - adesso sta riemergendo anche una quella astratta o comunque una ricerca delle forme di rappresentazione che trovo molto interessante. Quindi ci sono forme pittoriche e processuali abbastanza complesse che utilizzano delle tecniche miste non sempre lineari su supporti anche meno canonici di quello che è il campo pittorico”.
La curatrice, che di artisti nuovi ne vede di continuo a un giovane che inizia questo percorso suggerisce di “fare un bilancio tra lo stare in studio e uscire a vedere il lavoro degli altri, di interessarsi, andare a mostre, lasciarsi anche ispirare da quello che succede perché l’arte è sempre un’estensione, una riflessione sul nostro contemporaneo. Quindi se non si hanno contatti con quello che ci circonda, poi è difficile riportarlo, o rispondere in maniera presente alle condizioni contemporanee”.
Il consiglio per un giovane gallerista invece “è di seguire il proprio istinto e non lasciarsi influenzare troppo dalle logiche del mercato. Focalizzarsi sul programma che si vuole fare, sulla carriera di lungo termine dei propri artisti”. Cosa non facilissima in un momento in cui il mercato dell’arte è in flessione, seppure con un miglioramento. E che forse spiega, in parte, perché tra gli stand ci sia poca tecnologia, non molto spazio per installazioni multimediali e video.
17 settembre 2024
12 settembre 2024