Salutano sorridenti, assiepati in gruppo, l’abito nero che si staglia su sfondo di italianissima bellezza: la scalinata e i portali strombati del gotico Duomo di Orvieto. Sono i musicisti dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, una realtà singolare e pregevole. Per tanti motivi: i componenti dell’ensemble sono tutti under 35, il direttore artistico è una donna, Anna Leonardi, il loro spettro d’azione è a livello nazionale ma s’innerva sul territorio, l’Umbria. Ancora, è l’unica orchestra italiana sostenuta da una impresa privata che esiste da sei anni e continua a crescere. Infatti, è nata grazie all’impegno di Stefano Calamani e della sua azienda AISICO, realtà leader nel settore della sicurezza stradale, e sotto la spinta dell’Associazione Festival della Piana del Cavaliere – la zona geografica al confine tra Abruzzo e Lazio - evento a cui l’orchestra partecipa stabilmente ogni anno.
La storia di questo galvanizzante complesso musicale vede il primo atto pubblico nel debutto dell’estate 2019, sotto la direzione del maestro Hossein Pishkar, talentuoso allievo del maestro Riccardo Muti, e della direttrice artistica Anna Leonardi. Seguito da una serie di concerti che da Orvieto – la sua sede istituzionale – l’ha portata in numerosi comuni umbri. Terni, con il suo Conservatorio, è referente in una partnership regolata da una convenzione attiva. E con il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto ha siglato un accordo triennale per la realizzazione dell’intera stagione lirica.
I frutti li ha presto raccolti: nell’aprile 2024 l’Orchestra Filarmonica Calamani ha ricevuto il Premio Abbiati nella sezione Novità per l’Italia. Il riconoscimento, assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali, è arrivato per l’esecuzione nel Teatro Mancinelli di Orvieto del Concerto Neroli per violino e orchestra della compositrice Lisa Streich.
Nel giugno 2025 poi un’altra tappa: la “Calamani” ha ottenuto il riconoscimento di Orchestra Territoriale dell’Umbria all’interno del Fondo per lo spettacolo dal Vivo del Ministero della Cultura. Un evento significativo nel panorama italiano, dove è sempre più raro che nuove formazioni orchestrali riescano a consolidarsi. I suoi componenti agiscono in sinergia con i due Conservatori umbri e il successo della “Calamani” intercetta l’aspettativa di offrire opportunità professionali concrete a talenti italiani che spesso non riescono a trovare spazio nel nostro Paese.
L’Umbria è un contesto ricco di cultura ma privo finora di una propria struttura orchestrale, la nostra presenza pone le basi per un cambiamento del rapporto tra musica, tessuto sociale e comunità della regione. Dobbiamo diventare un punto di riferimento culturale nei teatri riconosciuti, nei piccoli comuni, nelle scuole, nelle carceri, negli spazi non convenzionali. Promuovendo la musica come strumento di dialogo e ascolto, come leva di sviluppo.
Dice Anna Leonardi: “Essere riconosciuti come Orchestra Territoriale dell’Umbria ci riempie di orgoglio e responsabilità. E rappresenta un traguardo storico: è la prima volta che il territorio vede svilupparsi un’orchestra sinfonica stabile che lo rappresenti in modo continuativo e riconoscibile a livello territoriale e nazionale. L’Umbria è un contesto ricco di cultura ma privo finora di una propria struttura orchestrale, la nostra presenza pone le basi per un cambiamento del rapporto tra musica, tessuto sociale e comunità della regione. Dobbiamo diventare un punto di riferimento culturale nei teatri riconosciuti, nei piccoli comuni, nelle scuole, nelle carceri, negli spazi non convenzionali. Promuovendo la musica come strumento di dialogo e ascolto, come leva di sviluppo”.
Intanto l’Orchestra Calamani è protagonista a Spoleto, nella stagione estiva del Teatro Lirico Sperimentale. Sei nuovi allestimenti in programma tra agosto e settembre. L’avvio nel fine settimana (venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 agosto, al Teatro Caio Melisso) con una prima rappresentazione assoluta: “Nanof, l’altro”, musica di Antonio Agostini, libretto di Chiara Serani e Antonio Agostini, con Davide Toschi. E’ la vicenda di Oreste Nannetti, internato a Volterra, che trasforma la reclusione in atto creativo incidendo un linguaggio unico sui muri del manicomio. Chiude il cartellone un classico, “Le nozze di Figaro” di Mozart, che dal 12 al 16 settembre andrà in scena a Spoleto e nei giorni successivi a Perugia, Foligno, Città di Castello, Orvieto, Todi.
4 agosto 2025