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17 aprile 2024
di Guendalina Dainelli

Sete, velluti e broccati

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E’ la prima tappa di FABRICa: Italian Textile Style and Innovation, una mostra articolata in un percorso di sei installazioni tattili e interattive, che racconta la tecnologia e la ricerca della filiera tessile italiana, leader mondiale per qualità e innovazione.

 

L'iniziativa inaugurata nella città-stato del Sud-est asiatico sarà poi esposta in Vietnam, a Hanoi e Ho Chi Minh City e continuerà a viaggiare nel mondo per due anni con il sostegno della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura. Un progetto che vuole raccontare l’eccellenza italiana attraverso 30 aziende ed è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Sistema Moda Italia, Acimit (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Tessile), Confartigianato e il Singapore Fashion Council.

 

E’ una storia secolare - attraverso materie prime, tecniche produttive, macchinari, moda e tendenze nei secoli del vestiario e dell’arredamento - quella che per sei settimane va in scena al Cocoon Space di Orchard Road, il vivace fashion hub di Singapore, dedicato al design e ai giovani stilisti locali e non solo. E’ qui che sono stati presentati i cluster tessili che vanno da Nord a Centro Italia, da Bergamo, a Firenze. L’antica gelsi-bachi-coltura trapiantata in Sicilia dagli invasori arabi a partire dal IX secolo. Gli studi leonardeschi per migliorare le macchine per filare la seta. Il broccato fiorentino della corte medicea, fino al velluto porpora dei Senatori della Repubblica di Venezia, particolarmente pregiato per la lavorazione a due altezze, l'impiego di seta e di coloranti ricercati come il kermes.

 

 

Senza dimenticare le ultime innovazioni, come Orange Fiber, prodotto in Italia da Pozzi Electa a partire dalla fibra TENCEL™ che è la prima fibra di Lyocell a marchio Tencel™ - composta da cellulosa da arancia di scarti di spremitura industriale e cellulosa da legno. Il tessuto jacquard è realizzato presso la Tessitura Serica Taborelli. L’evento ha quindi rappresentato anche l’occasione per rimarcare che la moda Made in Italy ha elevati standard di sostenibilità ambientale, etica e sociale, grazie allo sviluppo di nuovi materiali, come le fibre bio-based, riciclate, biologiche o biodegradabili, e di processi tecnologicamente avanzati, come ad esempio macchinari che risparmiano acqua ed energia.

 

“Il progetto FABRICa si inserisce nell’azione di diplomazia della crescita che ho promosso a beneficio delle nostre imprese all’estero” ha detto il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri On. Antonio Tajani. “Il tessile italiano è un’eccellenza a livello mondiale per qualità e ricerca: uno dei comparti di punta del settore manifatturiero del Paese, che contribuisce alla crescita del PIL e dell’occupazione, garantendo all’Italia un ruolo di leader nelle esportazioni. Continueremo a sostenere la ricca e articolata rete italiana di aziende storiche, realtà innovative e grandi gruppi, che lavorano ogni giorno per mantenere competitivo il comparto, investendo in qualità, tecnologia e ricerca, riaffermando ogni giorno i caratteri di distinzione e di richiamo universale del Made in Italy”.

 

Infine, non è mancato un focus su una maglia importante della filiera tessile, meno noto al grande pubblico: l'Italia è anche uno dei principali produttori ed esportatori di macchine tessili a livello mondiale, con 300 aziende, oltre 12.000 addetti e una produzione per 2,7 miliardi di euro ed esportazioni per 2,3 miliardi euro. “Il settore tessile in Italia è il terzo dopo quello meccanico e automobilistico" ha ricordato Dante Brandi, ambasciatore d’Italia a Singapore e Brunei. “L’Italia copre l’intera filiera del settore, ed è leader anche nella produzione di macchinari, anche altamente tecnologici. E questa è la ragione per cui, dopo l’esordio fortemente voluto a Singapore quale hub di riferimento per i mercati asiatici, la mostra farà tappa in Vietnam, paese che ha una grande tradizione nella produzione tessile e a cui l’Italia si rivolge proponendo macchinari di alta qualità, efficienza e innovazione.”

 

 

 

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