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3 dicembre 2025,
di Guendalina Dainelli

Il piano Mattei in estremo Oriente, SACE rafforza il legame con ASEAN

Una presenza storica e capillare. Relazioni istituzionali ed economiche consolidate. Flessibilità. La presenza italiana in Africa nel quadro del Piano Mattei ha requisiti di assoluto rilievo anche rispetto alle maggiori presenze internazionali come la Cina, la Francia, il Regno Unito e USA, per citarne alcuni. E’ questo il messaggio inviato nel Sud-est asiatico, dove il presidente di SACE Guglielmo Picchi, è impegnato in questi giorni per una missione strategica tra Singapore e Manila, nelle Filippine, anche per sostenere un comune interesse verso l’Africa, tramite gli strumenti che l’Export Credit Agency italiana può mettere a disposizione.

“Ciò che ci distingue è l'approccio: flessibile, cooperativo, inclusivo” ha detto Picchi, durante la tavola rotonda «Singapore’s outreach and Italy’s Mattei Plan» organizzata dall’Ambasciata d’Italia con l’Ambasciatore Dante Brandi; Teo Siong Seng, Co-Presidente della Camera di Commercio Africa Sud-Est Asiatico; Pietro Ginefra, Direttore Senior di Banca Centrale Italiana, e diversi stakeholder locali. “Pochi paesi, compresi quelli europei, sanno rapportarsi alla pari con tutti, dalle istituzioni alle imprese. Anche per il Sud-est asiatico l’Italia può essere facilitatore e un partner a cui guardare con interesse.  Oggi, quindi, siamo qui non solo per esplorare strategie di matchmaking in Africa o proporre strumenti di garanzia finanziaria che mettono le imprese italiane e di Singapore nelle condizioni di cooperare su iniziative di interesse comune, ma vogliamo anche rafforzare i nostri legami con l’ASEAN, con elementi di contenuto a vantaggio del Made in Italy e del nostro export” ha aggiunto.

Il caso di scuola è rappresentato dal corridoio ferroviario di Lobito che unisce Angola, Repubblica Democratica del Congo e Zambia. Un progetto infrastrutturale di circa un migliaio di chilometri, sostenuto da un consorzio di partner internazionali, tra cui l’UE con Global Gateway, USA, e molti altri paesi, dove anche l’Italia è schierata in prima linea, sia con i campioni nazionali che Pmi, tramite SACE, direttamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Nell’ambito del Piano Mattei, infatti, SACE ha finora messo a disposizione garanzie di circa 3 miliardi di euro nel territorio africano, con cui si è creato valore più che sestuplicato, pari a quasi 20 miliardi.

“Sinergie comuni tra Italia, Europa e ASEAN possono rafforzare il nostro legame sia in Africa che in ASEAN, importante cassaforte delle esportazioni italiane, cruciale valvola di sfogo dell’industria manifatturiera italiana, che è tra le prime al mondo insieme a Cina e Germania” dice Picchi, lasciando intendere che la strategia geopolitica a sostegno della crescita italiana non può che essere il più possibile multilaterale, cooperativa e diversificata. L’evento di Singapore, infatti, appare particolarmente significativo a pochi giorni dall’incontro avvenuto tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il Primo Ministro di Singapore, Lawrence Wong, a margine del G20 di Johannesburg, in cui per la prima volta un Paese africano ha ospitato il forum delle 20 maggiori economie mondiali. Entro il 2027, Singapore aprirà un’ambasciata ad Addis Abeba, prima nell'Africa orientale e terza nel continente insieme a quelle già esistenti in Egitto e Sudafrica. L'apertura sarà in perfetto timing con la COP32 che si svolgerà nella capitale etiope nello stesso anno. 

“L’interesse nei confronti dell’Africa accomuna molti paesi, non solo asiatici. Singapore è presente in Africa con 155 aziende. L’ASEAN, come noi, ha ambizioni importanti nel Continente africano ed è anche uno dei poli più dinamici del Made in Italy. Nel 2024 l’export italiano verso la regione asiatica ha superato i 10,7 miliardi di euro, in crescita del 10,3% su base annua, con Singapore che da sola assorbe quasi un quarto dell'export italiano nell’area. Qui, vogliamo rafforzare il rapporto di fiducia a vantaggio di tutti gli interlocutori. Insomma, la strada per crescere e distribuire i nostri prodotti nella regione, snodo logistico internazionale per destinazioni più lontane, può passare anche dall’Africa e dal Piano Mattei lanciato dal Governo Meloni” ha concluso Picchi. 

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