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30 ottobre 2025,
di Andrea Cauti

Dalle Mosche d’Oro alla Triade di Micerino, a Roma i Tesori dei Faraoni

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AGI - Alle Scuderie del Quirinale è arrivata la mostra dei tesori egizi più importante di sempre. Già dal titolo, 'Tesori dei Faraoni', si capisce che siamo di fronte a qualcosa di unico, mai visto nel nostro Paese. Mai, infatti, erano arrivati per un'unica esposizione, reperti rarissimi e antichissimi provenienti dal Museo del Cairo, da quello di Luxor e da altri luoghi e istituti culturali egiziani oltre che dal Museo egizio di Torino (secondo al mondo dopo quello del Cairo).

Si tratta di un grande progetto culturale per allestire il quale sono stati spesi ben 3,5 milioni di euro (main sponsor Eni e Intesa Sanpaolo), che porta nella Capitale una selezione di 130 capolavori dell'arte dell'Antico Egitto, molti dei quali esposti per la prima volta fuori dal loro paese. La mostra, curata da Tarèk El Awady, già direttore del Museo Egizio del Cairo, è prodotta da Ales - Arte Lavoro e Servizi del Ministero della Cultura con MondoMostre, in collaborazione con il Supreme Council of Antiquities of Egypt, con il patrocinio della Regione Lazio e la collaborazione scientifica del Museo Egizio di Torino, resterà aperta fino al 3 maggio 2026 e secondo le previsioni degli organizzatori farà registrare una cifra record di almeno mezzo milione di presenze tra romani e turisti.

"Questa mostra racconta non solo i faraoni, ma anche le persone che li circondavano - spiega il curatore Tarèk El Awady - ogni reperto è una voce che ci parla di vita, fede e immortalità. È un dialogo tra passato e presente, tra Egitto e Italia, che continua da tremila anni".

Lo splendore dell'oro e le élite egizie

Il percorso di 'Tesori dei Faraonisi apre con lo splendore dell'oro, materia divina e simbolo dell'eternità. Il sarcofago dorato della regina Ahhotep II, la Collana delle Mosche d'oro, antica onorificenza militare per il valore in battaglia, e il collare di Psusennes I introducono al mondo delle élite egizie, dove l'ornamento diventa linguaggio politico e riflesso di una teologia del potere. Intorno al corredo funerario di Psusennes I, scoperto a Tanis nel 1940, si concentrano oggetti di straordinaria raffinatezzaamuleti, coppe e gioielli che, dopo tremila anni, conservano intatta la loro luce.

Rito, passaggio e l'aldilà

Dalla magnificenza regale si entra nell'universo del rito e del passaggio, dove la morte è intesa come trasformazione. Il monumentale sarcofago di Tuya, madre della regina Tiye, domina una sezione dedicata alle pratiche funerarie e alla fede di rinascita. Attorno, le statuette shabti, i vasi canopi e un papiro del ‘Libro dei Morti’ raccontano la precisione quasi scientifica con cui gli Egizi preparavano il viaggio nell'aldilà: un insieme di formule, immagini e strumenti per attraversare il mondo invisibile e rinascere alla luce di Ra.

Il volto umano della regalità

Il percorso si apre poi al volto umano della regalità. Le tombe dei nobili e dei funzionari, come quella di Sennefer, svelano la quotidianità del potere, la devozione e il senso del dovere di chi serviva il faraone come garante dell'ordine cosmico. In dialogo con queste figure, la poltrona dorata di Sitamun, figlia di Amenofi III, restituisce un'intimità sorprendente: un oggetto domestico, usato in vita e poi deposto come dono nella tomba dei nonni, testimonianza rara di affetto e continuità familiare.

La "Città d'Oro" e la civiltà egizia

Una delle sezioni più attese è dedicata alla 'Città d'Oro' di Amenofi III, scoperta nel 2021 da Zahi Hawass. Gli utensili, i sigilli e gli amuleti provenienti da questo straordinario sito restituiscono la voce degli artigiani e dei lavoratori che costruivano la grandezza dei faraoni. Lì, tra le officine e le case, la civiltà egizia appare nel suo volto più umano e produttivo, capace di unire ingegno tecnico e senso religioso in ogni gesto.

Il mistero della regalità divina

La mostra culmina nel mistero della regalità divina. Le statue e i rilievi che chiudono il percorso sono tra le espressioni più alte dell'arte faraonica: l'Hatshepsut inginocchiata in atto d'offerta, la diade di Thutmosi III con Amon, la Triade di Micerino (rarissima scultura del faraone seppellito in una delle tre grandi piramidi di Giza della IV dinastia, risalente a XXVI secolo avanti Cristo e mai uscita dal Museo del Cairo), fino alla splendida maschera d'oro di Amenemope, dove il volto del re, levigato e perfetto, diventa icona di un corpo che appartiene ormai al divino.

Il legame tra Egitto e Roma: la Mensa Isiaca

In chiusura, la Mensa Isiaca - eccezionalmente concessa dal Museo Egizio di Torino - riannoda il filo simbolico che da Alessandria conduce a Roma, testimoniando l'antico legame spirituale e culturale tra i due mondi. Per la cura delle incisioni questa lastra è di epoca imperiale e potrebbe essere stata commissionata dalla stessa Livia moglie di Augusto.

Catalogo e programma di divulgazione

'Tesori dei Faraoni' è accompagnata da un ampio programma di mediazione e divulgazione. Il catalogo, edito da Allemandi in edizione italiana e inglese, è curato da Zahi Hawass, che firma per la casa editrice anche la guida breve e la guida per ragazzi, ideate per accompagnare il pubblico più giovane in un racconto accessibile e coinvolgente, tra storie, divinità e simboli dell'antico Egitto. Sempre nel catalogo, le fotografie di Massimo Listri restituiscono la magnificenza dei capolavori esposti e l'atmosfera delle collezioni egizie.

Audioguide e percorsi didattici

Tutti i visitatori potranno inoltre usufruire di un'audioguida inclusa nel biglietto, disponibile in quattro lingue, con la voce di Roberto Giacobbo per la versione italiana e quella di Zahi Hawass per la versione inglese; è prevista anche una versione dedicata ai bambini, per un'esperienza di visita ancora più coinvolgente. È inoltre attivo un ricco percorso didattico pensato per tutti i pubblici. Sono previsti laboratori didattici e visite guidate, progettati in collaborazione con il Museo Egizio di Torino, che prenderanno le mosse dai temi centrali della mostra per offrire esperienze concrete e coinvolgenti.

 

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