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24 gennaio 2023,
di Annalisa Cretella
Cultura

Due talenti della nuova generazione

Torna a brillare il Teatro alla Scala di Milano, con il palco Reale e il palcoscenico impreziositi da migliaia di fiori, rose rosse e bianche. E’ il look delle grandi occasioni, come l’apertura della stagione dell’orchestra della Filarmonica della Scala.

Il 23 gennaio, con l’ensemble al gran completo, il 34enne maestro israeliano Lahav Shani sul podio e la virtuosa Beatrice Rana (che proprio in questi giorni ha compiuto 30anni) al pianoforte, ha preso il via la nuova stagione di concerti 2023 tra gli applausi convinti del pubblico scaligero.

Ha preso il via la nuova stagione di concerti 2023 tra gli applausi convinti del pubblico scaligero

I due giovani talenti, un piacere per le orecchie e per la vista, sono stati appassionati e impeccabili. L’ex enfant prodige Beatrice Rana, notata dal maestro Claudio Abbado, ha mostrato la forza del suo piglio, carattere e passione nella Rapsodia su un tema di Paganini opera 43 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov.

E ha risposto ai lunghissimi applausi regalando un bis, l’Étude numero sei di Debussy. Perfetto Lahav Shani con la più impegnativa Terza Sinfonia di Beethoven, l’Eroica. Certo, entrando in teatro non si poteva non notare che l’orchestra era posizionata tutta allo stesso livello, senza postazioni più alte, e che alle spalle non c’era alcuna profondità: mancava la camera acustica sul fondo.

A coprirla un sipario rosso tagliafuoco. Risultato, questo, dello sciopero dei tecnici di palcoscenico, indetto proprio in occasione della Prima per rivendicazioni economiche, e che poteva creare non pochi problemi. Ma così non è stato. Merito probabilmente del bravo direttore che ha posizionato i musicisti sul palco in modo tale da non penalizzare alcun suono.

E il concerto è stato di quelli che si ricordano, con Rana in splendida forma, artistica e non solo, con un bell’abito lungo, in paillettes, che lasciava la schiena nuda, rosso fuoco come il sipario alle sue spalle e il porpora delle poltroncine.

Il pubblico numeroso, tra cui la senatrice a vita Liliana Segre che alla Scala è una habitué, ha apprezzato molto i due musicisti della nuova generazione

Il pubblico numeroso, tra cui la senatrice a vita Liliana Segre che alla Scala è una habitué, ha apprezzato molto i due musicisti della nuova generazione, la tecnica pianistica di Rana, tra le più apprezzate pianiste italiane a livello internazionale (per la Filarmonica aveva già eseguito in prima assoluta anche il Concerto per pianoforte e orchestra commissionato a Carlo Boccadoro nel 2017), e la direzione di Shani che, dalla stagione 2020/21, è direttore musicale della Israel Philharmonic orchestra, avendo ricevuto il testimone da Zubin Mehta che l’ha diretta per 50 anni.

Il prossimo appuntamento della Filarmonica è per lunedì 30 gennaio, con Riccardo Chailly sul podio e un focus monografico su Prokofiev, con il Concerto per violino n.1 in re maggiore eseguito dal 28 enne austriaco di origini armene, Emmanuel Tjeknavorian. Sempre Chailly, il 22 maggio dirigerà Hilary Hahn, la violinista vincitrice di tre Grammy Awards.

E’ una vera superstar del violino, nominata “America’sBest Young Classical Musician” dal Time nel 2001, è l’idolo dei suoi fan e del pubblico con cui ama sempre fermarsi a chiacchierare. ll suo debutto al Teatro alla Scala, con il Concerto in re maggiore di Brahms, tra i più amati del repertorio, promette di essere un’occasione unica.

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