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16 agosto 2023
di Guendalina Dainelli

Un Golfo di stupore e meraviglia

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“Volevamo creare un ponte culturale, un dialogo mediato dall’arte arte moderna e contemporanea proveniente dal mondo arabo. Sono contento di poter affermare che ad oggi, la «Modern and Contemporary Art of the Arab World» di Christie’s è la più grande mostra d'arte della regione mai presentata a Londra.” Ridha Moumni, vice presidente Medio Oriente e Nord Africa di Christie’s, ha un’agenda fitta di appuntamenti mediatici con le più importanti testate giornalistiche mondiali, dalla CNN alle riviste di settore. Storico dell'arte e dell'archeologia con una specializzazione accademica e professionale in antichità e arte moderna, Ridha ha conseguito il dottorato di ricerca in architettura romana nordafricana presso l'Università La Sorbonne prima di entrare a Villa Medici, a Roma, come membro dell'Accademia di Francia.

In Oman, Bahrein, Arabia Saudita, Emirati e Qatar sono in corso impressionanti progetti museali, con dinamiche culturali, avviate vent’anni fa, uniche al mondo che coinvolgono turismo, economia, posizionamento internazionale con attrazione di investimenti e di eccellenze intellettuali

Aperta fino al 23 agosto nella sede londinese della casa d’aste, nel quartiere di St James's, la mostra curata da Moumni è organizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e della Gioventù degli Emirati Arabi Uniti e la Barjeel Art Foundation. Un’offerta straordinaria e “gender balanced” di opere d’arte moderne e contemporanee provenienti dal mondo arabo dal 1939 al 2023. È questa una delle ultime proposte di Christie’s, casa fondata nel 1766, con presenza fisica in 46 paesi, dalle Americhe, all’Asia Pacifico, nonché unica casa d'aste internazionale autorizzata a tenere vendite nella Cina continentale, precisamente a Shanghai.

“La regione del Golfo sarà protagonista della scena culturale internazionale entro le  prossime due generazioni. In Oman, Bahrein, Arabia Saudita, Emirati e Qatar sono in corso impressionanti progetti museali, con dinamiche culturali, avviate vent’anni fa, uniche al mondo che coinvolgono turismo, economia, posizionamento internazionale con attrazione di investimenti e di eccellenze intellettuali.”

La sede di Christie’s nel Golfo è stata aperta a Dubai nel 2006 per soddisfare la fame crescente di beni e di eventi dedicate all’arte e alla cultura, da mostre, ad acquisti e consulenze “sartoriali”. E insieme alla richiesta aumenta anche l’orgoglio per le opere, soprattutto moderne e contemporanee, squisitamente locali o provenienti dal mondo arabo, sempre più protagoniste della geografia artistica attuale.

“Nel mondo arabo c’è una grande apertura e curiosità, senza limiti cronologici o spaziali. Organizziamo qui vendite di ogni tipo, sull’arte islamica, occidentale, dell’estremo oriente, moderna e contemporanea o antica. Anche i segmenti del lusso, dalle borse agli orologi, sono molto forti e capaci d’intercettare magari la clientela più giovane. Questo per sottolineare che la ricerca di accedere al mercato e alla collezione di arte, lusso, di oggetti artistici o di valore non riguarda solo le grandi fortune, ma una fascia sempre più trasversale della popolazione locale, sia in termini culturali che economici.”

Ciò che impressiona, da queste parti, è anche la grande libertà creativa nell’ideare quei nuovi musei, templi di arte e saperi, che fanno da grande traino al vettore culturale. Abbandonato il retaggio coloniale che ha fatto da incubatrice alla nascita dei più antichi e prestigiosi musei internazionali, dal British Museum al Louvre, i diversi paesi del Golfo sembrano rivaleggiare nell'audacia delle proposte.

Abu Dhabi  offre un nuovo Louvre e un Guggenheim ora in costruzione. L’Arabia Saudita ha firmato nel marzo scorso una partnership con il francese Centre Pompidou per la costruzione di un museo di arte contemporanea ad AlUla, luogo dalla storia millenaria, parte dell’antico regno nabateo che aveva Petra come capitale e già oggi meta di un turismo esclusivo. In Qatar, la sceicca Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, considerata una delle figure più influenti nel mondo dell'arte, da anni è impegnata in acquisizioni artistiche capaci di fare del minuscolo paese una delle prossime capitali  mondiali per l'arte moderna e contemporanea. In tutti i casi, si tratta di iniziative che si inseriscono in un preciso disegno governativo, volte anche ad affiancare la cosiddetta “economia del post-oil”.

“E’ un momento di grande fermento creativo, Il Qatar ha annunciato cinque nuovi musei, tra cui l’atteso Art Mill Museum per l’arte moderna e contemporanea. L’Arabia Saudita lavora su AlUla, luogo densamente simbolico, antico cuore pulsante. Ogni paese è determinato a impressionare i visitatori con qualcosa di unico e inimitabile, fortemente caratterizzante. Ma vorrei sottolineare che già ad oggi, dal Louvre di Abu Dhabi al Museo della cultura islamica di Doha, non esiste nulla di comparabile nel resto del mondo.”

Non posso concludere la nostra conversazione senza un accenno al perfetto italiano del mio interlocutore. “Torno in Italia in modo regolare. Mi sento a casa in molte città. Roma, Villa Medici in particolare, sono i miei luoghi dell’anima.” Nato in Tunisia, Moumni lavora (soprattutto) in inglese ma è arabo di lingua madre. Mi parla del suo amore per il Mediterraneo e per l’antichissima storia culturale della regione. “È il punto d’incastro di tre continenti e l’Italia ne è in qualche modo la cerniera. L’esperienza, l'expertise quasi innata di tanti colleghi e professionisti del settore, l'inestimabile patrimonio storico di cui godete vi rendono ineguagliabili nel soddisfare le richieste culturali. Qualcosa che nel Golfo è estremamente apprezzato.”

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