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27 marzo 2023
di Laura Antonini

Bellezza e bontà d’animo

Bene, The Secret Garden 
Bene, The Secret Garden 
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Il canone greco della perfezione

riconduceva tutto alla compresenza

di due parametri,

bellezza e bontà d’animo

Nell’epoca moderna dove l’ambiente artefatto diventa parte integrante della vita,

anche emotiva delle persone,

i complementi d’arredo devono essere

a loro volta belli quanto ben fatti.

Caratteristiche che i padri faber

dei contemporanei designer,

gli artigiani della materia che hanno fatto grande il made in Italy conoscono bene.

Torna a questo fondamentale credo la 61esima edizione del Salone del Mobile di Milano, che dopo l’emergenza della pandemia andrà in scena nuovamente ad aprile, dal 18 al 23 presso Fiera Milano Rho. Un ritorno che ha in sé un carattere di eccezionalità, non solo per la qualità delle proposte e delle aziende protagoniste (oltre 1900 di cui oltre 550 giovani) ma anche per l’accelerazione che la manifestazione dimostrerà di aver dato al processo di trasformazione ed evoluzione dell’evento fieristico. "Una delle caratteristiche del Salone del Mobile è la sua capacità di evolvere per rispondere alle sfide più urgenti della contemporaneità – racconta Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile Milano –. Lo abbiamo fatto nel 2021 inventando Supersalone, primo evento globale dopo i mesi durissimi della pandemia, con l’edizione dello scorso giugno, quando siamo tornati al format tradizionale accogliendo la sfida della sostenibilità, e continuiamo a farlo con l’edizione del 2023. Dopo tre anni, non era pensabile ritornare ad aprile, la nostra tradizionale posizione nel calendario, come se nulla fosse avvenuto. Abbiamo lavorato per dare forma alle suggestioni e alle visioni emerse in questi anni a partire da domande fondamentali: quale nuovo ruolo per un evento come il Salone? Come e da dove iniziare a progettarne l’evoluzione?". 

Il Salone sarà quindi allestito a un solo livello. Torna poi dopo quattro anni di assenza a essere celebrata la luce con Euroluce, che come tema sceglie il claim: “The city of Lights”. Potenza di immaginario e concretezza di visione caratterizzeranno il contenuto culturale interdisciplinare della manifestazione curata da Beppe Finessi. Grazie all’intervento di Formafantasma, il cuore della biennale sarà Aurore, una grande piazza dedicata ai dibattiti e il progetto di dodici Costellazioni, intermezzi architettonici che ospiteranno esposizioni nell’esposizione a cura di Finessi lungo l’intero percorso espositivo.

Tra le mostre attese c'è la personale di Hélène Binet, tra le autrici più significative della fotografia contemporanea (a cura di Massimo Curzi) ma anche un'esposizione a cura di Di Martina, omaggio alla classica lampadina a incandescenza. Ancora tra tante Maurizio Nannucci, tra i più potenti interpreti della luce artificiale nell’arte contemporanea, realizzerà una grande installazione site-specific, una lunga scritta luminosa al neon: “You can image the opposite” che, idealmente esorta a “immaginare il contrario”, a un fare creativo, curioso e virtuoso.

Lo scenario della Milano design week si compone come sempre di più tasselli. Nei padiglioni 13-15 torna infatti per la 24a edizione anche il SaloneSatellite, fondato nel 1998 da Marva Griffin e da lei curato, per dare spazio ai designer under 35, con un focus su Scuole e Università di Design per sottolinearne il contributo indelebile che hanno dato, e danno, alla formazione dei futuri designer e allo sviluppo della progettazione. Un luogo di sperimentazione e scoperta dove è atteso l’intervento del maestro Gaetano Pesce – scultore, designer e architetto italiano, da anni di base a New York – protagonista di un incontro dove racconterà i passi principali della sua lunga carriera e il suo indelebile apporto interdisciplinare al mondo del progetto.  

Sempre al futuro guarda infine il Fuorisalone, il cui tema è “Laboratorio Futuro”. Laboratorio perché questa edizione rappresenta un’occasione di dibattito per immaginare e costruire idee alternative. Un tema a cui Stark, azienda leader nella produzione di installazioni multimediali e interactive experience, dedica ad esempio Trame, un esercizio interattivo-percettivo dove l’essere umano si riscopre attore tra gli attori per mezzo di un’installazione laboratorio sonora e visuale interattiva nell’aura suggestiva dell’Acquario Civico di Milano grazie alla collaborazione con le architette Alice Buroni e Gloria Lisi insieme ad Alex Buroni. Oltre 240 gli eventi in calendario nel distretto di Brera. L'Orto Botanico di Brera si fa scenario della nuova visione di Eni Sustainable Mobility. Un’installazione che concepita da CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota, rappresenta in maniera innovativa e “giocosa” il nuovo corso della mobilità che mette al centro le esigenze della persona offrendo soluzioni per muoversi in modo semplice e sostenibile con l’obiettivo di contribuire progressivamente all’abbattimento delle emissioni di prodotti e servizi lungo il loro intero ciclo di vita.  

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