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21 maggio 2025
di Laura Antonini

All'Armani Silos in mostra 20 anni della collezione Privé

Giorgio Armani Privé 2005–2025 - photocredit Delfino Sisto Legnani
Giorgio Armani Privé 2005–2025 - photocredit Delfino Sisto Legnani
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Tutti ne parlano e le immagini sono già seguitissime sui social. E’ la mostra Giorgio Armani privé 2005-2025, che ha appena inaugurato negli spazi di Armani/Silos a Milano (la mostra resterà aperta fino al 28 dicembre 2025) alla presenza di Armani in persona. Un excursus, curato dallo stesso stilista, che racconta attraverso due decenni di Haute Couture i temi di una visione nella quale forma pura e tessuti preziosi celebrano la bellezza. Presentata per la prima volta nel 2005 a Parigi, Giorgio Armani Privé nasce dalla concezione di una moderna creatività, espressa con lavorazioni pregevoli e ricami gioiello e si distingue fin da subito come una nuova interpretazione dello stile Armani, complementare e alternativa al prêt-à-porter.

 

 

La mostra porta queste creazioni da sogno a Milano, cuore pulsante dell’universo Armani, consentendo a tutti di vederle da vicino e apprezzarne la straordinaria realizzazione artigianale. Tra colori e forme, tra suoni e fragranze, lo spettatore è avvolto in un viaggio sensoriale che si svolge lungo l’intera superficie del Silos. A dare ulteriore risalto agli abiti una fragranza diffusa - Bois d’Encens e una colonna sonora originale realizzata da L’Antidote. Il percorso segue come filo conduttore la luce, riferimento metaforico all’invenzione. I capi, antologia di tutte le collezioni Couture, sono disposti in sequenza.

 

 

“Nelle collezioni di Alta Moda – ha detto Giorgio Armani -esprimo la mia visione dello stile e dell’eleganza attraverso l’arte dell’artigianalità e del savoir faire: soltanto qui posso farlo senza pormi limiti. Vent’anni di Giorgio Armani Privé sono stati un viaggio stupefacente, liberatorio, che ora voglio condividere con un pubblico più ampio, portandolo con me nel sogno a occhi aperti di abiti fatti di fantasia e di grazia. Un mondo prezioso che in mostra diventa una sorpresa che emoziona”.

 

 

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